La sera del 2 agosto 2010 in un appartamento al terzo piano di una casa popolare di Tortona, nell’alessandrino, i carabinieri trovarono, priva di vita, la pensionata Rolanda Fornasari, 85 anni, vedova e che viveva da sola. Dopo due anni il muratore tunisino Hedi Ben Mohamed Matoussi, 48 anni, vicino di casa della vittima, su ordinanza del gip, è finito agli arresti domiciliari per omicidio a scopo di rapina.
L’allarme era stato dato dai vicini, preoccupati dall’odore di gas che proveniva dall’alloggio. La porta di casa era aperta, nessun segno di effrazione. In un primo momento sembrava una morte per cause naturali, ma alcuni particolari non convincevano del tutto e l’autopsia accertava che si trattava di omicidio. La signora era deceduta per asfissia da strangolamento utilizzando un laccio Le minuziose indagini degli investigatori e gli accertamenti del Ris hanno portato a raccogliere una serie di elementi per concentrare i sospetti sul muratore. Dall’alloggio della Fornasari spar il cellulare e non furono trovati i soldi della pensione, 700 euro, che aveva ritirato quella mattina. Il telefonino della vittima era stato usato subito dopo la morte per chiedere al gestore il credito residuo. Due giorni dopo, nuova chiamata allo stesso numero, utilizzando la scheda in uso al tunisino, ritrovata durante una perquisizione nella sua abitazione. Matoussi aveva spiegato che la scheda veniva usata dalla moglie, ma la donna si trovava da giugno in Tunisia con i due figli. I 700 euro spariti, inoltre, corrispondono alla spesa sostenuta dal muratore per recarsi nel suo Paese. Era partito il 7 agosto 2010, rientrando a Tortona una quindicina di giorni dopo. Matoussi conosceva bene la vicina di casa, abitava al piano superiore e spesso l’aiutava a portare le borse della spesa. Le sue impronte digitali sono state trovate in diverse parti dell’appartamento, anche dove non avrebbe dovuto avere accesso. Il tunisino nega.