Andrà avanti per 48 ore lo sciopero dei benzinai della rete autostradale iniziato oggi un minuto dopo le 24. La ragione? Ottenere migliori condizioni di partenza che producano prezzi più bassi per il consumatore, come spiegano le associazioni di categoria: “L’iniziativa, che fa seguito a quella già effettuata il 4 e 5 marzo scorso, viene attuata a sostegno della vertenza aperta contro i privilegi e le rendite di posizione assicurate ai concessionari autostradali (pedaggi e royalty) e per ottenere l’abbattimento dei prezzi dei carburanti e la tutela del servizio pubblico”.


La benzina che aumenta.

Il petrolio, a causa delle decisioni dell’Opec, è ai minimi storici. Ma la benzina aumenta. La ragione sta nell’aumento delle accise, che non sono state applicate nonostante fossero previste dal decreto Imu del 2011. Lancia quindi l’allarme il Codacons: “Se proseguirà la corsa dei prezzi, i vantaggi finora garantiti dalle basse quotazioni del petrolio e da listini alla pompa in discesa svaniranno nell’arco di poche settimane”.

Le ragioni dello sciopero

Il perchè della protesta lo spiegano le sigle sindacali Faib, Fegica e Anisa, che parlano di “un sistema che garantisce aumenti sistematici dei pedaggi e delle tariffe, proroghe ultradecennali di già lunghissime concessioni, rimesse milionarie statali praticamente a fondo perduto, oltre alla possibilità di imporre un regime di royalty a esclusivo ed ulteriore vantaggio dei concessionari che si traduce in prezzi dei carburanti più alti d’Europa e standard di servizio sempre più rarefatti e inadeguati ad un bene pubblico offerto in concessione”.

 

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