Trentacinque minuti di dichiarazioni spontanee per consegnare la sua verita’ a un processo che e’ “una mostruosa opera di diffamazione per me e per le mie ospiti”. “Mai avuto rapporti intimi con Ruby”, “mai visto scene scandalose ad Arcore”, “mai fatto pressioni sulla Questura”‘, sono i capisaldi della sua difesa. Perentorio nei toni contro l’accusa (“avrei preferito essere interrogato, ma la storia di questi 20 anni di accuse della Procura di Milano non me lo consente, le mie risposte non interessano”), sorprende quando esce dall’arena processuale: va incontro alla ‘rossa’ eterna rivale, Ilda Boccassini, le stringe la mano e le strappa un largo sorriso con una battuta sugli avvocati (“questi avvocati sono tremendi, specialmente quando mandano le parcelle”).

Spiega il contesto di quelle che per lui erano ‘cene eleganti’, prima di affrontare il capitolo Ruby: “il bunga bunga? per me era solo una battuta. Durante le serate io monopolizzavo la conversazione parlando di politica, di calcio, di gossip, e mi divertivo a confezionare battute e cantare le canzoni del mio repertorio giovanile”. I balli lascivi di cui hanno parlato alcuni testimoni? “Io non ballo per un fioretto che ho fatto in gioventu’. Dopo la cena si organizzavano spettacoli senza alcunche’ di volgare e scandaloso. Accadeva quel che si puo’ vedere in ogni locale aperto al pubblico. Escludo che si sia assistito a qualunque scena di natura sessuale”. Le prostitute? “Per quanto ne sapessi, non c’era nessuna escort. Ragazze rovinate da questo processo, che non trovano piu’ fidanzati e lavoro. Mai fatto dazioni di denaro per avere rapporti sessuali con loro”.Nel racconto dell’ex capo del governo fa irruzione Ruby, che “commuove tutti ad Arcore”‘ raccontando di essere stata ripudiata dal padre perche’ non vuole essere musulmana e che, soprattutto, dice di essere parente di Mubarak e di avere 24 anni (“sembrava maggiorenne sia per il modo di fare che per l’aspetto fisico). “Mai avuto rapporti con lei – sottolinea – le avevo solo concesso un prestito tramite il mio amministratore perche’ lei mi aveva detto che voleva diventare socio di un centro estetico”. La sera della telefonata in questura, Berlusconi ricorda che si trovava a Parigi. Ricevette la chiamata di Miriam Loddo, che lo avvisava di quanto era successo. L’allora premier ha ammesso di aver telefonato nella sede di via Fatebenefratelli ma soltanto per “chiedere informazioni” su Ruby e non per abusare della sua funzione di presidente del Consiglio inducendo i funzionari a rilasciare la ragazza, fermata per un furto. “Mi sono limitato a chiedere informazioni e ho mandato Nicole Minetti per farla identificare, ma non perche’ volevo venisse affidata a lei”. Finale con un appello polemico al Tribunale: “Sui giornali si legge che questo tribunale ha gia’ deciso la mia condanna, spero che non sia cosi’ e che queste illazioni saranno smentite. Credo ancora – prosegue – che in Italia debba esserci la certezza dell’imparzialita’ dei giudici e per questo ho rilasciato queste dichiarazioni spontanee”. Per la prossima udienza, il 26 ottobre, la difesa ha chiamato a testimoniare George Clooney, Elisabetta Canalis e altre 14 persone, tra cui Barbara D’Urso.

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