Hanno un bambino di tre anni gravemente malato, sono senza risorse economiche e la Asl non paga le medicine, le pomate, e tutto quello che potrebbe servire a lenire le sofferenze del piccolo: e’ la storia di Francesco e Teresa Memeo, lui bracciante agricolo, lei casalinga, genitori di Luigi Pio, affetto da una malattia genetica rarissima, l’ittiosi congenita del tipo ‘Harlequin’.
La storia della famiglia e’ riportata oggi sull’edizione locale de ”La Gazzetta del Mezzogiorno”. Le ittiosi si caratterizzano clinicamente per la desquamazione generalizzata della cute e sono malattie che portano sofferenze indicibili. Il papa’ del piccolo afferma che i medici della Asl-Bat gli hanno riferito che non ci sono i soldi per garantire al bambino i medicinali di cui ha bisogno. ”Il bambino – racconta la mamma – e’ in cura presso la dermatologia pediatrica del policlinico di Bari” e ”avrebbe bisogno oltre che dell’ordinario, di almeno quattro trattamenti al giorno, di interventi chirurgici per migliorare la limitata capacita’ delle mani, dei piedi, degli occhi, per poter parlare, cosa che non puo’ fare”. Il papa’ di Luigi Pio racconta: ”Non ho mai avuto aiuto da nessuno, i servizi sociali del Comune non si sono mai occupati di noi, viviamo in una casa di cui, da un anno, non riusciamo a pagare i 300 euro al mese di affitto e le liti con i proprietari sono ormai all’ordine del giorno. La domanda per una casa popolare non ha mai avuto riscontri ed io riesco a trovare le giornate di lavoro solo tre mesi all’anno, in estate, a 45 euro al giorno”. ”Viviamo – continua – in uno stato di profonda indigenza” e ”se la Asl non ci dara’ piu’ le medicine non sappiamo davvero come faremo”. Il papa’ di Luigi Pio conclude il suo appello chiedendo aiuto alle istituzioni e a quanti possano rendere la vita del piccolo meno dolorosa.