In 150 hanno colorato via D’Amelio con cartelloni, giochi e attività. Sono i giovani dai 6 ai 14 anni dei quartieri Zen, Cep, Borgo Nuovo e centro storico arrivati con i pullman messi a disposizione dalla Guardia di Finanza per ricordare il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta uccisi 22 anni fa in via D’Amelio. A promuovere l’iniziativa, come ogni anno, gli attivisti del Laboratorio Zen insieme. “Proviamo a trasmettere loro un messaggio di legalità – spiega Mariangela Di Gangi, presidente dell’associazione – specialmente in quei quartieri popolari dove spesso neanche la scuola riesce ad arrivare”. In tanti hanno rivolto domande a Rita e Salvatore Borsellino su mafia, pizzo, criminalità. Tra le attività più partecipate in via D’Amelio il gioco del ‘Cruciverba della legalità’ e la lettura del fumetto sceneggiato da Luca Salici e intitolato ‘Non è finito tutto’ su Antonino Caponnetto, padre del pool antimafia con l’affissione, alla presenza dell’autore, di alcune tavole lungo le inferriate che delimitano via D’Amelio. A sostenere le attività delle associazioni che durante tutto l’anno portano avanti campagne di sensibilizzazione sulla lotta alle mafie è la direzione generale dello Studente del Miur che ha curato un protocollo di intesa con il centro studi Borsellino che ogni anno bandisce un concorso esteso a tutte le scuole del territorio nazionale intitolato “Quel fresco profumo di libertà”.