E’ stato fermato l’uomo ripreso dalle telecamere di sicurezza antistanti la scuola Morvillo di Brindisi, teatro dell’attentato che e’ costato la vita a Melissa Bassi. Secondo quanto si apprende da fonti investigative, al momento sono in corso controlli per verificare l’alibi di questa persona e le sue eventuali responsabilita’. L’uomo sarebbe stato identificato anche grazie alla sua andatura claudicante e al fatto di avere una mano offesa. L’uomo compare nel video di una telecamera sistemata nei pressi della scuola Morvillo Falcone. Dopo una vasta operazione al quartiere S.Elia, il fratello del sospettato sarebbe stato portato in Questura per essere interrogato.
“Avevamo un grosso vantaggio e forse l’abbiamo un po’ perso”, ha dichiarato il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, a margine della conferenza stampa dei ministri Cancellieri e Severino in prefettura per fare il punto sulle indagini. “Un grosso vantaggio – ha spiegato Grasso – era che nessuno avesse saputo, e gia’ nei giornali di ieri c’erano delle indicazioni sugli elementi in mano agli inquirenti. Pero’ – ha aggiunto il procuratore – e’ anche giusto che siano rasserenati i cittadini: non brancoliamo nel buio”. Nel frattempo e” cambiato il reato ipotizzato dalla procura di Brindisi per l’attentato: si indaga ora per strage aggravata dalla finalita’ di terrorismo. A confermarlo e’ lo stesso Grasso: “Una volta esclusa l’ipotesi di un movente personale nei confronti di una sola delle vittime – ha spiegato -, non c’e’ dubbio che qualsiasi altra ipotesi ha un effetto intimidatorio, sia che il gesto provenga da un singolo isolato, sia da un pazzo, sia da un’organizzazione eversiva, sia dalla mafia o dalla Sacra Corona Unita. Quindi, in ogni caso l’effetto e’ terroristico-intimidatorio generale”. Intanto sono in corso a Mesagne i funerali di Melissa Bassi. Alla cerimonia, celebrata dall’arcivescovo della diocesi diBrindisi-Ostuni, Rocco Talucci, sono presenti il presidente del Consiglio, Mario Monti, i ministri Francesco Profumo, Annamaria Cancellieri e Paola Severino, il presidente della Camera Gianfranco Fini e il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Presente il padre di Melissa, che ha portato con se un’immagine della ragazza. L’arcivescovo durante la celebrazione ha invitato il colpevole a costituirsi: “meglio una punizione della giustizia umana, che rimanere a lungo in una falsa liberta’ che diventa un’autocondanna”.