Il gup di Agrigento ha condannato a 18 anni di reclusione il carabiniere Salvatore Rotolo accusato dell’omicidio e distruzione di cadavere della compagna, e madre di sua figlia, Antonella Alfano. Il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto Giacomo Forte avevano chiesto la condanna all’ergastolo. L’omicidio avvenne il 5 febbraio dello scorso anno.
Alfano, commessa con la passione per le sfilate di moda, venne ritrovata morta, all’interno della sua auto bruciata, in via Papa Luciani ad Agrigento. La sentenza del gup, Valerio D’Andria, a carico del carabiniere Salvatore Rotolo, prevede anche il pagamento di un milione 250 mila euro, di cui 500 mila alla figlia, come risarcimento danni. ”Mia figlia e’ stata uccisa tre volte” – ha detto, fra le lacrime e le urla, dopo la lettura della sentenza, la madre di Antonella Alfano, Giovanna Saieva, che ha sempre chiesto ”verita’ e giustizia”. Dopo il ritrovamento dell’utilitaria di Antonella Alfano, in fondo ad una scarpata, ancora completamente avvolta dalle fiamme, il 5 febbraio del 2011, venne ipotizzato un incidente stradale. Rotolo, pochi giorni dopo, venne iscritto nel registro degli indagati per omissione di soccorso. Piu’ testimoni lo avevano visto sul posto nei minuti successivi alla tragedia. Poi venne accusato di omicidio volontario e a meta’ giugno e’ stato arrestato. Secondo la Procura, il carabiniere avrebbe ucciso la modella in seguito ad una violenta discussione. La donna sarebbe stata strangolata. Rotolo fu accusato anche – in concorso con una persona ancora ignota – per garantirsi l’impunita’ e cancellare le tracce del delitto, della distruzione del cadavere della convivente. Il gip Alberto Davico, nel firmare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, il 16 giugno, derubrico’ l’accusa in omicidio preterintenzionale ma l’imputato e’ stato condannato per omicidio volontario.