“Un detenuto quarantenne di origini italiane si e’ suicidato questa notte, impiccandosi con una cintura del suo compagno di cella, nel carcere di Udine. L’uomo era arrivato nel capoluogo friulano solo da poche ore, proveniente dal carcere di Padova per sfollamento.

Era stato arrestato nella citta’ patavina per violenze ai familiari e all’atto dell’arresto era stato ricoverato nel Reparto Psichiatrico, per oltre dieci giorni, considerato i disturbi psichici di cui soffriva”. Lo rende noto il Segretario generale della Uil Penitenziari, Eugenio Sarno, ricordando che “Si tratta del 36esimo suicidio in cella verificatosi dal primo gennaio ad oggi”. “Purtroppo – commenta ancora Sarno in una nota – questa strage silenziosa continua nel piu’ assoluto silenzio e nella quasi totale distrazione della stampa, della societa’ e della politica, nonostante i fervidi solleciti del Presidente Napolitano rispetto alla prepotente urgenza, che si perpetua nel tempo, e alla vergogna dell’Italia in Europa per le condizioni delle proprie prigioni”. “Considerato che a oltre un anno da questo autorevole pronunciamento del Capo dello Stato nulla e’ mutato per alleviare le criticita’ del sistema penitenziario – denuncia – non possiamo, amaramente, non rilevare come, pur nella loro incisivita’ e forza, le parole di Napolitano siano state sostanzialmente inutili”. E ha aggiunto: “Purtroppo questa strage silenziosa continua nel piu’ assoluto silenzio e nella quasi totale distrazione della stampa, della societa’ e della politica, nonostante i fervidi solleciti del presidente Napolitano rispetto alla prepotente urgenza, che si perpetua nel tempo, e alla vergogna dell’Italia in Europa per le condizioni delle proprie prigioni. Considerato che a oltre un anno da questo autorevole pronunciamento del capo dello Stato nulla e’ mutato per alleviare le criticita’ del sistema penitenziario non possiamo, amaramente, non rilevare come, pur nella loro incisivita’ e forza, le parole di Napolitano siano state sostanzialmente inutili”. E conclude: “Le recenti determinazioni del Governo in materia di spending review alimentano – conclude Sarno – le perplessita’ della UIL-Penitenziari sulla volonta’ di incidere sulla deriva del sistema penitenziario”.

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