E’ illegittimo il blocco di contratti e stipendi nella Pubblica amministrazione. Questa la decisione presa dalla Corte Costituzionale, che, nello stesso tempo, specifica che la sua pronuncia non avrà effetti retroattivi, e, quindi, verrà evitato il ‘buco’ di bilancio di 35 miliardi di euro paventato dall’Avvocatura generale dello Stato.
Questo il comunicato della Consulta dopo una lunga camera di consiglio: “la Corte Costituzionale ha dichiarato, con decorrenza dalla pubblicazione della sentenza, l’illegittimità costituzionale sopravvenuta del regime del blocco della contrattazione collettiva per il lavoro pubblico, quale risultante dalle norme impugnate e da quelle che lo hanno prorogato”. La Corte Costituzionale aggiunge che sono state respinte le restanti censure proposte. In una nota Marco Carlomagno, segretario generale della Flp, uno dei sindacati che hanno preso parte al giudizio davanti alla Consulta ha dichiarato: “Ora il Governo non ha più scuse. Apra subito il negoziato e rinnovi i contratti”.