L’amministratore pro-tempore di un’emittente televisiva e due soci di maggioranza sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza di Taranto, con le accuse di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonche’ per emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
Un anno fa, nel corso di accertamenti ad alcune emittenti televisive locali beneficiarie di contributi pubblici per il sostegno dell’informazione, i finanzieri eseguirono un sequestro preventivo, nei confronti della societa’ e del suo legale rappresentante, di beni mobili ed immobili per circa 900mila euro, in relazione ad indebite percezioni di contribuzioni, relative alle annualita’ 2005 e 2006. Il prosieguo dell”indagine ha riguardato l’ erogazione dei contributi relativi alle annualita’ dal 2007 al 2009, percepiti dall’emittente, il cui parametro di valutazione denominato “media dei fatturati dell’attivita’ televisiva” risultante dal conto economico del bilancio di esercizio, e’ risultato artatamente “gonfiato” con ricavi relativi a fatture emesse per operazioni commerciali che si ritiene non siano mai state effettivamente poste in essere. Questo sistema -hanno accertato i finanzieri- e’ stato realizzato con l’aiuto di altre societa’ “sorelle” riconducibili ai soci di maggioranza e reali amministratori della stessa emittente locale. Pertanto la Procura di Taranto ha richiesto ed ottenuto dal gip l’emissione di un decreto di sequestro preventivo di conti correnti, quote societarie, beni mobili ed immobili di proprieta’ della stessa emittente locale, del suo amministratore pro tempore e di altri due soci, rappresentanti delle citate societa’ “sorelle” protagoniste dell’illecito sopra descritto, fino alla concorrenza della complessiva somma di circa 2.5mln euro, che costituisce l’ingiusto profitto derivato dalle indebite percezioni di contributi erogati nelle annualita’ dal 2007 al 2009.