I furbetti del Fisco a Cortina c’erano davvero, come testimoniano i dati shock dell’Agenzia delle Entrate. Ma il battagliero sindaco del capoluogo delle Dolomiti, Andrea Franceschi, dopo la dura replica di ieri ai funzionari dell’Erario non intende scendere dalle barricate.

”I controlli e la lotta all’evasione sono sacrosanti – risponde a caldo Franceschi – ma pensiamo ci voglia piu’ rispetto per la gente che lavora e che da’ lavoro”. ”Le nostre perplessita’ – prosegue il sindaco, mentre ha tra le mani il bilancio del blitz emesso dall’Agenzia delle Entrate – sono state motivate dal periodo e dal metodo scelto, perche’ ad esempio comprendiamo l’irritazione di un barista che ha quattro tavolini di numero e ha dovuto lasciarne uno in esclusiva agli agenti dell’agenzia dalle 8 di mattina fino alle 22 di sera”. Contemporaneamente, Franceschi ribadisce di non capire perche’ ”ci volessero 80 ispettori sul posto per scoprire che 133 auto di grossa cilindrata intestate a persone fisiche appartenevano a contribuenti che dichiarano pochissimo: sarebbe bastato un semplice controllo incrociato dei dati gia’ in possesso dell’Agenzia, fatto direttamente dall’ufficio, senza mettere in scena uno spettacolo hollywoodiano che ha dato la sensazione di vivere in un vero e proprio stato di polizia”. Insomma il sindaco di Cortina resta convinto che quella degli 007 del Fisco sia stata ”un’azione piu’ mediatica che di sostanza, messa in atto per giustificare davanti all’opinione pubblica l’aumento della benzina, delle bollette, delle autostrade e l’introduzione di nuove tasse come quella sulla prima casa”. ”La solita strategia vecchia come il mondo di gettare fumo negli occhi dei cittadini mentre si ‘bastonano”’ conclude. Franceschi chiede a questo punto all’Agenzia di fare ”una vera operazione di trasparenza e di verita’, fornendo immediatamente tutte le informazioni per poter valutare con serieta’ la situazione complessiva dell’accertamento effettuato”. Questo perche’ oggi l’Agenzia delle entrate si e’ ”limitata a segnalare solo i casi limite e solo in percentuale, fornendo informazioni palesemente distorte. Dire che il bar che ha fatturato di piu’ rispetto allo stesso giorno del 2010 ha avuto un incremento del 40% per esempio non significa nulla. I dati che vogliamo sapere sono quanto hanno fatturato in piu’ o in meno i bar rispetto allo stesso giorno del 2010, sia in valore assoluto che in percentuale. Lo stesso lo chiediamo per gli alberghi e per i negozi”. Aggiusta il tiro, dopo aver appreso i risultati dei controlli, l’ex sottosegretario Daniela Santanche’, habitue’ di Cortina, che ribadisce tuttavia il rifiuto di metodi da ”polizia fiscale” e usa l’arma del sarcasmo: ”e adesso – chiede -, cosa dobbiamo aspettarci, che qualcuno metta i cartelli con il commerciante disonesto e la scritta Wanted?”. Sui casi di ‘lievitiazione degli scontrini ‘ – punte di +400% degli incassi con gli ispettori in giro – Santanche’ ammette che ”e’ giusto andare a fondo”. Pero’ non si scandalizza davanti ai 42 proprietari di super-car con dichiarazioni dei redditi da semi-poveracci (meno di 30mila euro l’anno). ”Le macchine di grossa cilindrata – afferma – non sono in se’ un caso significativo. Il titolare puo’ avere effettivamente un reddito basso e l’auto essere intestata all’azienda che ne paga il leasing. Bisognerebbe vedere caso per caso”. In mezzo a questo bailamme di finti poveri e veri ricchi, il parroco di Cortina, don Davide Fiocco, prova a riportare nell’inquadratura l’immagine di quello che un tempo era solo un comune di montagna: ”C’e’ un paese che fa i conti come tutti con le ristrettezze economiche – spiega – nel quale, ogni tanto, arrivano i vip”.

 

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