Erano sposati, ma lui la costringeva da anni a prostituirsi sulle strade di Milano, sottoponendola a minacce e violenze. Quando lei, Cristina.M. 31 anni, cittadina rumena, ha cercato di rifarsi una vita con il muratore egiziano Ibrahim, A.S., 38 anni, il marito ha scatenato la sua vendetta: il 18 luglio scorso Rica Manole, 48 anni, rumeno, li ha attesi in un bar di viale Certosa che frequentavano da qualche tempo.

L’uomo ha invitato la moglie e il nuovo compagno a bere qualcosa per discutere la situazione poi ha estratto una bottiglia, ha cosparso entrambi di alcol denaturato e ha dato loro fuoco. Cristina se l’e’ cavata solo per la prontezza della proprietaria del bar, che le ha salvato la vita con una secchiata d’acqua, ma la donna ha riportato ustioni di secondo e terzo grado sul 40% del corpo. E’ rimasta completamente sfigurata e dovra’ sottoporsi a cure che dureranno uno o due anni. Anche Ibrahim ha riportato gravi ustioni. Dal letto dell’ospedale, Cristina fornisce ai carabinieri un racconto di degrado e brutalita’ quotidiane: la donna non aveva mai trovato il coraggio di denunciare Rica o di staccarsene, fino all’incontro con Ibrahim. Ma lo sfruttatore non poteva sopportare di perdere la sua unica fonte di reddito,e li ha aspettati finche’ non e’ riuscito a rovinare il sogno di riscatto di Cristina. I militari dell’Arma lo hanno identificato e arrestato ieri in piazza Cacciatori delle Alpi, poco distante dal bar dove aveva sfigurato quella donna che considerava sua proprieta’: ora dovra’ rispondere di tentato omicidio plurimo e sfruttamento della prostituzione.

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