Un giovane su tre e’ senza un lavoro e il tasso di disoccupazione a febbraio vola al 9,3%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto a gennaio e di 1,2 punti su base annua. Si tratta, informa l’Istat del livello piu’ alto dal gennaio 2004, inizio delle serie storiche. Il tasso di disoccupazione tra i giovani (15-24enni) si attesta al 31,9% a febbraio, con un aumento di 0,9 punti percentuali rispetto a gennaio e di 4,1 punti su base annua. Anche in questo caso si tratta del dato piu’ elevato da gennaio 2004. E sempre a febbraio il numero di disoccupati aumenta su base annua del 16,6%, ovvero di 335mila unita’.
In totale i disoccupati sono 2.354 mila, 45mila in piu’ rispetto a gennaio. Nel quarto trimestre 2011 il tasso di disoccupazione si attesta al 9,6%, nove decimi di punto in piu’ rispetto a un anno prima e ai massimi dal quarto trimestre del 1999. In totale si sono registrate 44mila donne occupate in meno rispetto a gennaio. Tra i giovani la disoccupazione sale al 32,6% dal 29,8% del quarto trimestre 2010), con un picco del 49,2% per le giovani donne del Mezzogiorno. Anche nell’Eurozona la disoccupazione sale al 10,8% a febbraio, raggiungendo il massimo da quasi 15 anni. A gennaio era al 10,7%. Nella Ue a 27 paesi la disoccupazione avanza dal 10,1% al 10,2%: al 23,6% in Spagna e al 21% in Grecia. Secondo Eurostat,il numero dei disoccupati a febbraio sale di 1,48 milioni di unita’ rispetto a un anno fa a 17,1 milioni di unita’. Il numero degli occupati cresce di 1,87 milioni di unita’ a quota 24,55 milioni. I paesi con i tassi di disoccupazione piu’ bassa sono Austria (4,2%), Olanda (4,9%), Lussemburgo (5,2%) e Germania (5,7%). In questa situazione “e’ sempre piu’ importante portare avanti riforme strutturali,” ha sottolineato Amadeu Altafaj, portavoce del commissario Ue per gli affari economici Olli Rehn. In Italia l’allarme sulle prospettive di lavoro resta a livelli di guardia: secondo un sondaggio Confsercenti-Ispo il 99% degli italiani, praticamente tutti, si dice preoccupato e due famiglie su dieci sono state colpite dai licenziamenti. La Cgil metta in guardia sulla “valanga di disoccupazione” e chiede di “fermare i licenziamenti”. E il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, ammonisce: si parla solo di articolo 18 che “e’ uno straccio da far sventolare”.