Un chirurgo del Policlinico di Sassari e’ stato iscritto nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Paolo Piras per la morte di Santina Onida, la donna di 43 anni, di Anela, morta venerdi’ scorso nel policlinico sassarese durante un banale intervento per l’eliminazione di una fistola dal braccio destro.
Questa mattina il magistrato titolare dell’inchiesta ha affidato l’incarico per eseguire l’autopsia al medico legale Roberto Demontis di Cagliari. Il medico indagato, difeso dall’avv. Nino Cuccureddu, ha nominato come perito di parte il medico legale Carlo Conchedda. I familiari della paziente, assistiti dall’avv. Stefano Carboni, hanno nominato invece come perito il medico legale Vindice Mingioni. L’esame autoptico dovra’ accertare in che modo sia morta la donna. Il cuore di Onida si era fermato all’improvviso sotto gli occhi dei medici con i quali aveva parlato fino a pochi istanti prima. La donna era arrivata dal paese del Goceano assieme a una nipote diciannovenne ed era stata proprio la ragazza, che aspettava la zia nel reparto, a ricevere da un medico la notizia della morte. Subito dopo il sostituto procuratore aveva disposto il sequestro della cartella clinica e di tutta la documentazione per ricostruire la vicenda. Santina Onida mercoledi’ 19 settembre aveva subito un piccolo intervento in day hospital per la eliminazione di una fistola. Tutto era andato bene ed era stata dimessa dopo poche ore ma il braccio le faceva molto male. Cosi’ lunedi’ scorso era tornata dal chirurgo che l’aveva operata. Il medico aveva prescritto un antidolorifico e aveva detto alla paziente di tornare dopo due giorni se la situazione non fosse migliorata. Venerdi’ mattina la donna si era presentata al Policlinico: il secondo intervento consisteva nella ripulitura della ferita. Ma cosa sia accaduto dal momento dell’ingresso nell’ambulatorio al momento della morte e’ un mistero che dovra’ chiarire l’autopsia.