Da giugno di quest’anno, il sistema nazionale di allerta precoce del Dipartimento politiche antidroga, la cui delega e’ affidata al ministro per la Cooperazione Internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi, ha ricevuto segnalazioni di 6 casi di antrace in Europa, tra cui 2 decessi, in consumatori di eroina per via iniettiva.
I casi sono stati registrati in Germania, Danimarca, Francia e Scozia. Attualmente non risultano legami tra i 6 casi e non sono state registrate infezioni in Italia, ma anche nel nostro Paese e’ massima allerta. “Considerata la concreta possibilita’ che stiano circolando sul territorio europeo partite di eroina contaminate con ‘Bacillus anthracis’ – ha commentato Giovanni Serpelloni, capo del Dpa – e vista la rapidita’ con cui le sostanze stupefacenti possono essere commercializzate e raggiungere l’Italia, il sistema di allerta ha attivato una allerta grado 3 (massima allerta) tra le strutture competenti in materia di protezione della salute pubblica e tra i laboratori e le forze dell’ordine”. L’antrace e’ una grave malattia causata da un batterio, chiamato ‘Bacillus anthracis’, che da’ origine a spore altamente resistenti per lunghi periodi e in condizioni avverse (essiccamento, calore, raggi UV, ecc.). In forma di aerosol, le spore sono invisibili ed inodori. Il ‘Bacillus anthracis’ si trasmette per via aerogena, per contatto e per via gastrointestinale, ma non si trasmette da persona a persona, tranne che per contatto con lesioni sulla pelle. E’ di estrema importanza, infatti, che le strutture competenti prestino la massima attenzione ad eventuali infezioni da antrace, in particolare tra la popolazione dei consumatori di eroina, e attivino le adeguate misure preventive”. L’allerta ha raggiunto anche i laboratori che svolgono analisi di sostanze stupefacenti, invitando il personale ad adottare le necessarie misure di cautela nella gestione dei campioni. Oltre 50 casi di antrace erano stati registrati dal Sistema di Allerta tra il 2009 e il 2010 in Scozia, Inghilterra e in Germania. Anche in quel caso erano state diramate a livello nazionale informazioni e raccomandazioni per preservare la salute dei consumatori e degli operatori.