Proseguono le indagini per accertare la dinamica e i responsabili del delitto di via Ariosto a Prato, dove la mattina del 26 luglio sono stati trovati su un materasso i cadaveri della studentessa di infermieristica Sara Baldi di 23 anni e del suo convivente marocchino Imad Merouane, manovale di 27.
Una svolta potrebbe arrivare, la prossima settimana, con i risultati della prova stub, l’esame che stabilisce se una persona ha sparato nelle ore precedenti. Alla verifica sono stati sottoposti i due cadaveri e Roberto Baldi, padre di Sara, a cui nei giorni scorsi i carabinieri hanno sequestrato due fucili. Le armi, regolarmente detenute, erano nell’appartamento al piano terra dove abita la nonna e il padre di Sara. Su uno dei due fucili ci sono tracce di sangue sulle quali sono in corso accertamenti. Per gli investigatori, l’arma e’ quella con cui sono stati sparati i colpi mortali contro i due fidanzati: lei al cuore, lui alla testa. La procura di Prato ha ribadito che ”per ora non ci sono indagati” e che ”restano in piedi tutte le ipotesi, compresa quella dell’omicidio-suicidio”. In questo caso qualcuno avrebbe dovuto spostare il fucile dal luogo del delitto, visto che e’ stato ritrovato al piano terra dove abita la nonna e il padre di Sara. Nei giorni scorsi nel soggiorno dell’appartamento della coppia, i carabinieri del Ris di Roma hanno fatto decine di rilievi e scattato centinaia di foto. Non si esclude un nuovo sopralluogo.