“Non c’é stato alcun sequestro, di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori: si sono allontanate spontaneamente e sono tuttora vive, forse a Parigi”. Lo ha ribadito oggi agli inquirenti che indagano sulla scomparsa delle due ragazze, avvenuta 30 anni fa, M.F.A., il testimone comparso improvvisamente sulla scena del caso Orlandi facendo ritrovare un flauto, mostrato durante una puntata di “Chi l’ha visto”, sul quale sono in corso accertamenti per stabilire se sia quello che aveva Emanuela quando è scomparsa.
Il testimone, del quale parla oggi il Corriere della Sera, si é presentato spontaneamente per rettificare alcuni aspetti citati nel servizio giornalistico ed avrebbe parlato di un allontanamento volontario delle due ragazze, all’epoca dei fatti quindicenni, nel quadro di una trama ordita per condizionare la Curia. Il Corriere rivela anche che Mirella, secondo il testimone, fuggita per amore dopo essere stata coinvolta nella trama, tornò a Roma nel 1994 per incontrare la madre, ma la sorella Antonietta ha negato la circostanza. Il racconto del testimone viene valutato con molta cautela dagli inquirenti anche alla luce della catena di depistaggi che ha scandito le inchieste giudiziarie sulle sparizioni delle due giovani. Ma l’attendibilità del teste è in gran parte subordinata all’esito della consulenza tecnica disposta per stabilire se il flauto fatto ritrovare da M.F.A sia quello posseduto da Emanuela Orlandi. Per la conclusione degli accertamenti ci vorrà ancora un mese. Gli esperti nominati da Capaldo e Maisto hanno l’incarico di verificare se siano rintracciabili tracce organiche sullo strumento musicale ed, in caso positivo, compararle con il dna di Emanuela. La consulenza dovrà anche stabilire se siano presenti sul flauto impronte digitali ed, eventualmente, a chi appartengano.