“Piu’ di 800 allevatori in Emilia Romagna rischiano di incorrere in sanzioni penali, che prevedono anche l’arresto, a causa di un gravissimo ritardo della Regione nell’emanare le norme che consentono alle imprese che realizzano prodotti di alta qualita’, come il prosciutto di Parma, la mortadella, il culatello, le carni di vacca romagnola, di mettersi in regola”.
L’allarme giunge da Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri dell’Emilia Romagna, che hanno scritto una lettera al presidente della Regione Vasco Errani, per denunciare “l’enorme ritardo” nell’emanazione delle norme che consentono agli allevamenti di vacche e maiali di mettersi in regola con le norme sulla qualita’ dell’aria. “E’ gia’ dallo scorso autunno -spiegano le organizzazioni- che la modifica al testo unico in materia ambientale stabilisce che le Regioni devono fissare le norme che consentano alle aziende di presentare entro il 31 di luglio domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera negli allevamenti. E la delibera, approvata il 16 luglio, gia’ in abbondante ritardo, e’ stata divulgata solo oggi”. “E’ possibile -si chiedono Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri- che l’assessorato all’Ambiente in 200 giorni non sia riuscito ad approvare il provvedimento e ad emanare i moduli per la domanda, mentre i poveri cittadini contribuenti debbono presentare domanda in soli 8 giorni lavorativi?”. “E’ inspiegabile -concludono le organizzazioni- che in un momento di forte crisi, ad aggravare la situazione degli agricoltori ci si metta anche la Regione incapace di fare in tempi adeguati una semplice delibera”.