Conti correnti per 2,8 milioni di euro sono stati sequestrati dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Viterbo a 6 ditte e societa’ specializzate nella costruzione di infrastrutture per le reti ferroviarie operative tra Viterbo, Terni e Roma, responsabili di frode fiscale con fatture false per oltre 4 milioni.
E’ il primo sequestro in provincia di Viterbo dall’entrata in vigore nel 2008 della legge che consente il sequestro per equivalente in caso di reati tributari. Sei i responsabili, tutti italiani denunciati. Tra questi c’e’ anche il direttore di una nota radio romana che, sebbene non rivestisse formalmente alcun ruolo nelle societa’ coinvolte, si incaricava di reperire imprenditori in difficolta’ disposti ad aderire. Un imprenditore viterbese emetteva le fatture per operazioni mai avvenute, consentendo ad altre societa’ di dedurre costi mai sostenuti con il vantaggio di abbattere il reddito e pagare meno imposte. Per dare una parvenza di realta’, le fatture false venivano pagate con bonifici bancari, ma gli importi venivano resi in contanti trattenendo il 50% dell’Iva riportata in fattura, il guadagno netto della frode.