E’ partito da via Cavour il corteo dei manifestanti della Fiom che chiedono ‘democrazia al lavoro’, come recita lo striscione che apre la sfilata. Tanti gli applausi per Maurizio Landini che e’ alla testa dei lavoratori. ‘Via il governo di banche e Confindustria per un governo dei lavoratori’, ‘Giu’ le mani dall’art.18′ ‘No alla Padania padrona’ si legge su alcuni cartelli issati dai manifestanti che chiedono tra l’altro di “estendere l’occupazione, garantire reddito e cittadinanza e di riconquistare il contratto a partire dalla Fiat”.
Difficile dire quante siano le tute blu della Cgil presenti al corteo. Di certo, piazza della Repubblica e’ piena di manifestanti giunti da diverse parti d’Italia, cosi’ come via delle Terme di Diocleziano. Il corteo giungera’ a San Giovanni dove si terranno i comizi conclusivi. Tanti manifestanti che sventolano le bandiere dell’Idv e di Rifondazione. Pochi vessilli del Partito democratico, che ha deciso di disertare la manifestazione dopo che la Fiom ha invitato sul palco alcuni rappresentanti dei No Tav. A titolo personale e’ presente il senatore del Pd Vincenzo Vita che ha detto: “Il mio partito purtroppo non ha capito che questa e’ una manifestazione per la difesa del lavoro non per la Tav. Credo che in un momento cosi’ difficile sia doveroso essere in piazza oggi”. La Fiat “riapra una trattativa vera come non ha mai fatto in questo anno e mezzo e faccia investimenti concreti”. Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, conversando con i cronisti all’inizio della manifestazione che il suo sindacato ha organizzato per oggi a Roma. Per il numero uno delle tute blu della Cgil il Lingotto deve “garantire le liberta’ sindacali. L’idea che le aziende funzionino impedendo ai lavoratori di scegliere il sindacato che vogliono, non e’ utile. La Fiat dovrebbe smettere di avere un atteggiamento autoritario verso i lavoratori. Non assumere chi e’ iscritto alla Fiom di Pomigliano o impedire ai tre lavoratori di Melfi di rientrare in fabbrica e’ una logica sbagliata che non porta da nessuna parte”.