Nel campo della produzione e del commercio di falsi, fenomeni strettamente connessi all’economia sommersa ed allo sfruttamento del lavoro irregolare, dall’inizio dell’anno la Guardia di Finanza ha sequestrato 64 milioni di prodotti contraffatti con oltre 5.000 responsabili denunciati, di cui 50 tratti in arresto perche’ affiliati ad organizzazioni criminali operanti nell'”industria del falso”.

In 6.500 operazioni di controllo del territorio ed indagini anticontraffazione, in media 30 al giorno, le fiamme gialle hanno ritirato dal mercato 34 milioni di “tarocchi”, 27 milioni di prodotti pericolosi e quasi 3 milioni di falsi “made in Italy”; sottratto al giro d’affari dell’economia criminale un valore stimabile in oltre 700 milioni di euro; scoperto, nel ricostruire la “filiera dei falsi” fino all’origine, 400 “imprese illecite” adibite ad opifici e depositi. Tra le operazioni piu’ rilevanti, quella compiuta a Vicenza, da cui sono partite le indagini che hanno portato al sequestro di 320 mila borse ed accessori per abbigliamento contraffatti insieme alle attrezzature ed ai cliche’ per lo stampaggio rinvenuti in un caveau nascosto in uno degli opifici clandestini gestiti da un’organizzazione di italiani, rumeni, senegalesi e marocchini con produzione in Campania e Lombardia; a Pesaro, con le indagini concluse con la denuncia di 30 responsabili ed il sequestro di 2.700 tonnellate di falsi “biologici” contaminati da organismi geneticamente modificati, agenti chimici vietati in agricoltura e, in alcuni casi, pesticidi tossici (si tratta di granaglie, mais, semi di soia ed olio importati da Moldavia, Ucraina, Turchia ed India); Lecce, con la falsificazione di detersivi e prodotti per l’igiene personale delle piu’ note marche; e Gioia Tauro, dove in un container appena arrivato al Porto, sono state sequestrate 12 tonnellate di sigarette contraffatte e confezionate con tabacco di provenienza sconosciuta. L’attivita’ di contrasto ha riguardato anche siti internet che, per ingannare gli acquirenti, venivano presentati come rivenditori ufficiali di note griffe di moda, proponendo forti sconti: 15 domini sono stati oscurati in collaborazione con l’Antitrust, un altro e’ stato sequestrato dalla Guardia di Finanza di Bergamo.

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