L’arte arriva in tribunale: una perizia dovra’ stabilire se alcuni quadri del quotato pittore bergamasco Aldo Salvadori sono autentici oppure se sono falsi ma autenticati dalla moglie dell’artista. A portare la vicenda davanti al giudice sono Paolo Salvadori, figlio dell’artista, e Giovanna Anzalone, seconda moglie del pittore: il primo accusa la seconda di avere autenticato false opere. La vicenda si trascina da anni.

Salvadori muore nel 2002 a 97 anni e tra figlio e vedova si apre una questione legale sull’eredita’ in seguito alla quale oltre mille opere vengono poste sotto sequestro. Nel 2004 Paolo Salvadori, visitando una galleria d’arte, vede quattro tele, 15 disegni e un acquarello, tutti corredati dell’autentica firmata dalla vedova, titolare dei diritti d’autore. Secondo il figlio del pittore e l’esperto che e’ con lui sarebbero tutti falsi. Una situazione che si ripete altre due volte. A questo punto, Paolo Salvadori decide di acquistare una delle opere e denunciare tutto alla Procura, facendo partire il processo contro Giovanna Anzalone. Davanti al giudice, Anzalone ha negato di aver autenticato il quadro (ma secondo una perizia la firma sarebbe sua) e ha spiegato di avere fatto diverse autentiche ancora quando il marito era vivo, e senza avere mai preso denaro per farlo. I consulenti tecnici ingaggiati dalle due parti hanno dato risultati prevedibilmente opposti: per uno il quadro e’ vero, per l’altro e’ falso. Per questo il giudice ha deciso di nominare un proprio perito, che dovra’ dare la parola definitiva.

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