Sale la tensione a Piacenza per la complessa vicenza Ikea e le proteste dei facchini, finite venerdi’ scorso anche in scontri con la polizia, che vede oggi il colosso svedese valutare un ‘riposizionamento dei volumi’ che mette a rischio di fatto un centinaio di posti di lavoro.
Nuovi blocchi in mattinata per impedire l’entrata al deposito merci dell’Ikea di camion e addetti – che, secondo la Questura, hanno visto circa 200 lavoratori ai presidi e un centinaio successivamente in assemblea -, risolti spontaneamente attorno alle 10 di questa mattina, e un corteo dei lavoratori del comparto aderenti ai Cobas previsto per il pomeriggio che dalla stazione raggiungera’ il centro citta’. La comunicazione della decisione Ikea e’ stata riferita in una nota da Francesco Milza, a nome del Consorzio Cgs, e delle Cooperative SanMartino, Cristall ed Euroservizi. “Nella serata di ieri – si legge nella nota – abbiamo ricevuto dalla direzione di Ikea , a seguito della situazione di blocco violento e prolungato all’ingresso di mezzi e persone nei propri impianti logistici del sito Ikea, il riposizionato dei volumi a partire da giovedi’ 8 novembre” . “E’ una comunicazione che noi e le persone responsabili temevamo e che inevitabilmente si e’ concretizzata, Ikeacome qualunque altra azienda in queste condizioni ha preso atto di una situazione che evidentemente non e’ piu’ sopportabile ne accettabile – prosegue la nota – La conseguenza diretta e immediata e’ che 107 persone, lavoratori, soci saranno costrette a dover rinunciare al proprio posto di lavoro perche’ questo posto di lavoro non c’e’ piu'”. Dal canto suo l’Ikea, in una nota, dice di aver appreso con disappunto dell’interruzione delle trattative che avrebbero permesso alla piattaforma logistica Ikea a Le Mose di ritornare alla normale attivita’ di movimentazione delle merci, destinate ai venti punti vendita Ikea italiani, a due in Svizzera e a quelli del mediterraneo orientale. Pur non volendo entrare nella vicenda sindacale, il colosso svedese dice comunque di aver verificato “la correttezza dell’operato del Consorzio CGS: non sono risultate irregolarita’ o discriminazioni, come confermato anche dalle istituzioni pubbliche”. “La progressiva riduzione dell’attivita’ della piattaforma logistica di Piacenza – si legge nella nota – e’ valutata con estrema attenzione dalla Casamadre, dove si stanno predisponendo ipotesi di scenari alternativi nel sistema di approvvigionamento delle merci”. L’azienda, sottolineando l’importanza che viene riconosciuta al polo logistico piacentino anche per l’indotto che esso genera, ha gia’ chiesto e ottenuto un incontro con i sindacati Filt-cgil, Fisascat-Cisl E Uilt-Uil per venerdi’ 9. “Il perdurare di uno stato di turbolenza o addirittura l’impossibilita’ di continuare ad utilizzare questo Polo- conclude la nota – metterebbe a repentaglio un progetto occupazionale e di sviluppo che aveva fino ad ora offerto una eccellente alternativa alla perdurante crisi”.