L’Ilva dovrà risanare gli impianti dell’area a caldo sequestrati per disastro ambientale ma “senza prevedere alcuna facoltà d’uso” degli stessi “a fini produttivi”. Lo ha disposto il gip di Taranto Patrizia Todisco in un provvedimento notificato ieri all’Ilva nel quale si specifica anche il ruolo dei custodi giudiziari.
Il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, ha dato mandato di “impugnare immediatamente” dinanzi al Riesame il provvedimento del gip di Taranto notificato ieri. Lo rende noto l’azienda con un comunicato. Ferrante ha “convocato il consiglio di amministrazione della società per le determinazioni conseguenti”. “In adempimento di quanto disposto dallo stesso Tribunale del Riesame”, si sollecita l’adozione, da parte dei custodi giudiziari, di “tutte le misure tecniche necessarie a scongiurare il protrarsi delle situazioni di pericolo e ad eliminare le stesse”. Lo ribadisce il gip di Taranto nel provvedimento notificato ieri ai legali dell’Ilva dai carabinieri del Noe di Lecce. Custodi e amministratori dovranno trasmettere al gip relazioni settimanali sull’attività svolta.