Quattro ore di ispezione a sorpresa, nel cuore della notte, per verificare se l’Ilva si sta attenendo alle disposizioni della magistratura. E’ quanto hanno fatto, con i carabinieri, i tre custodi nominati dal gip Patrizia Todisco che il 26 luglio ha sequestrato gli impianti a caldo del Siderurgico per disastro ambientale doloso e ha chiesto ai custodi giudiziari una relazione settimanale. Tecnici e carabinieri del Noe di Lecce hanno varcato i cancelli dell’acciaieria piu’ grande d’Europa poco prima della mezzanotte scorsa e sono rimasti all’interno dello stabilimento fino alle 4 del mattino.

Hanno ispezionato l’acciaieria 1 e 2 e il settore gestione rottami ferrosi. Hanno annotato le procedure adottate dagli operai, hanno seguito l’andamento della produzione in corso e hanno documentato il tutto acquisendo relazioni di servizio. Inoltre, hanno avuto colloqui con capiturno e operai. Si e’ trattato dell’ennesimo accesso dei custodi guidati dall’ing. Barbara Valenzano, responsabile degli interventi. I tre a breve compiranno altre ispezioni. Il controllo e’ avvenuto poche ore dopo il vertice di ieri, a Taranto, presenziato dai ministri dell’ambiente e dello sviluppo economico, Corrado Clini e Corrado Passera. I risultati dell’incontro hanno ulteriormente diviso la citta’. Non sono assolutamente soddisfatti i comitati cittadini che ieri hanno portato in piazza circa 2000 persone per applaudire il gip Todisco e contestare i politici locali. I comitati ritengono insufficienti i 146 milioni di euro che l’Ilva stanziera’ in favore dell’ambiente e giudicano ”fumo negli occhi” la nuova Autorizzazione integrata ambientale (Aia) che sara’ pronta entro il 30 settembre e che, secondo il governo, terra’ conto di tutti i rilievi fatti dal giudice. ”146 milioni? Sono pochi – sbotta Cataldo Ranieri, portavoce del comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti – servono miliardi di euro per risanare Taranto. E’ bene che tutti sappiano che Riva pensa solo al profitto e trascura tutto il resto: dalla sicurezza sul lavoro all’inquinamento. Noi siamo operai dell’Ilva, non ci possono prendere in giro perche’ sappiamo cosa succede li’ dentro. E’ la logica della famiglia Riva che deve cambiare: non puo’ continuare ad offendere la nostra intelligenza”. Insoddisfatta anche la Fiom Cgil che definisce il vertice ”interlocutorio”, un punto di ”passaggio” e soprattutto giudica ”insufficienti” i 146 milioni. Posizione, questa, che accentua la spaccatura esistente tra i sindacati perche’ Fim Cisl e Uilm Uil definiscono ”positivo” e ”soddisfacente” l’incontro, tanto da optare per la tregua e sospendere, almeno nei prossimi giorni, gli scioperi e i blocchi stradali. Del vertice e’ soddisfatto l’arcivescovo di Taranto, mons.Filippo Santoro, che giudica ”positivo l’incontro” e annuncia che ”la Chiesa vigilera’ sugli impegni assunti”. Dello stesso avviso il sindaco, Ippazio Stefano, che ha inviato una lettera di ringraziamento al premier Mario Monti: “Finalmente l’Italia pone al centro del suo interesse le nostre sofferenze”, scrive. E se il deputato della Lega, Giovanni Fava, chiede quanto costera’ la bonifica ai contribuenti del Nord, il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, spiega che ”per la bonifica del quartiere Tamburi (il piu’ vicino all’Ilva, ndr) sono previsti solo 8 milioni di euro” contro ”i 5 miliardi (3 pubblici e 2 privati) stanziati giustamente nei mesi scorsi per Porto Marghera”. Dopo gli annunci e le divisioni ora la parola passa alla magistratura. La prossima settimana il tribunale del Riesame depositera’ le motivazioni dell’ordinanza con la quale il 7 agosto ha confermato il sequestro degli impianti consentendo il loro utilizzo ‘in funzione” dell’eliminazione dei pericoli.

 

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