Quando gli uomini della polizia hanno fatto irruzione nel tugurio dove era costretto a vivere da anni, lo hanno trovato in condizioni pietose e con in tasca solo mille vecchie lire: ha dell’incredibile la storia della quale e’ stato protagonista, suo malgrado, un anziano di Limosano (Campobasso) che per 30 anni e’ stato ridotto ad una larva umana da un uomo che invece si era impegnato a prendersi cura di lui.
In tutto questo tempo A.P. (79), di Vinchiaturo (Campobasso), presidente a Campobasso di una associazione per mutilati e invalidi, non solo lo ha tenuto in condizioni di vita disumane, ma gli ha sottratto soldi e beni per una cifra che oscilla tra i 300 mila e i 400 mila euro. A.P. e’ stato ora denunciato per i reati di maltrattamenti continuati e circonvenzione di incapace. Ha evitato l’arresto per l’eta’ avanzata e perche’ non c’e’ piu’ il pericolo di reiterazione del reato: i beni sono sotto sequestro e la sua vittima ora e’ al sicuro, ospite di una casa per anziani di Limosano. Le indagini sono durate mesi e tutto ha avuto inizio quando alcune persone hanno segnalato alla polizia la presenza di un uomo di 67 anni che viveva in pessime condizioni nelle campagne di Vinchiaturo. L’uomo soffre di una particolare malattia a causa della quale non e’ tra l’altro in grado di comprendere il valore del denaro. Nel 1982 A.P. ha raggirato la vittima fino a togliergli la pensione e le sue proprieta’. Lo ha fatto facendosi firmare una procura generale a vendere: in sostanza controllava tutte le proprieta’ della vittima e intascava la sua pensione. Poi e’ andato oltre. Siccome alcuni beni erano in comproprieta’ con il padre (poi deceduto), si fece firmare una procura speciale anche da quest’ultimo con un atto che fu sottoscritto in Canada e assicurando in cambio che si sarebbe preso cura di questa persona malata. Il 79enne si e’ impossessato dei soldi della pensione e del denaro racimolato vendendo i beni. Alcuni di questi, tre casette e un terreno di 30 mila metri quadri, li ha venduti a se stesso per tre milioni delle vecchie lire. Come se non bastasse la vittima nel 1989 fu anche indotta a sottoscrivere una ipoteca sulla sua casa, da 90 milioni di lire, che servi’ per fondare una societa’ a Verona.