”Schiaffo alla citta”’. ”Scenario di guerra”. Parole forti del sindaco di Roma Ignazio Marino per definire l’incendio doloso al liceo classico Socrate della Garbatella, un simbolo della lotta alla discriminazione, gia’ bersaglio nei mesi scorsi di scritte omofobe di gruppi di estrema destra e atti vandalici.

Non e’ da meno il preside della scuola, Vincenzo Rudi, che parla di ”atto di terrorismo” e lascia intendere, come ipotesi, che possa esserci la lotta politica dietro un rogo che ha distrutto otto aule, gran parte del primo piano dell’istituto. ”Un atto vergognoso”, per il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza. I danni ammontano a centinaia di migliaia di euro, e’ a rischio la regolare ripresa della didattica a settembre anche se Marino si e’ impegnato a fare il massimo per rimettere tutto a posto. Lunedi’ mattina riunione al Socrate con Comune, Regione, Provincia e un rappresentante del ministero. E’ stato nelle prime ore della giornata che qualcuno e’ entrato nel liceo e ha appiccato il fuoco. Il custode poco prima della sei ha visto uscire il fumo e ha avvertito i vigili del fuoco, che hanno spento le fiamme ma il disastro era gia’ avvenuto. La polizia scientifica ha trovato dei cerini e delle impronte. E’ stata usata della benzina.

”E’ tutto distrutto, l’incendio ha sciolto le parti in plastica – ha raccontato Marino in visita al Socrate -, le lavagne multimediali sono distrutte, i libri bruciati. E’ uno schiaffo alla citta’, ma reagiremo in modo rigoroso”. Il sindaco e’ andato a verificare la situazione, ha parlato con il preside, gli studenti, gli insegnanti. Con Marino il vicepresidente della Regione Massimiliano Smeriglio, rappresentanti del Municipio XI, i tecnici della Provincia. Una professoressa ricorda a Marino che erano state chieste telecamere dopo gli episodi di febbraio e maggio, ma pare non ce ne fossero in funzione. La polizia esaminera’ i video di quelle sulla strada. C’e’ rabbia tra i ragazzi. ”E’ un attacco a tutti noi”, dice una studentessa. ”Bisogna fare qualcosa”, risponde un compagno. ”Al momento non possiamo escludere alcuna ipotesi – dice Laura Notaro, del Consiglio d’istituto, diplomatasi in questi giorni -. E’ stato colpito il Socratecome simbolo, per i progetti contro l’omofobia e per l’inclusione che facciamo”. Stamani c’e’ anche il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo. ”Siamo colpiti ma non distrutti – dice quasi piangendo Francesca Marzio, insegnante di lingue -. Siamo un baluardo della difesa dei diritti, chi ha fatto questo mi fa pena”. Alcuni ragazzi accusano i gruppi di estrema destra. A maggio gli striscioni omofobi erano firmati Forza Nuova e Lotta studentesca. ”Se la vicenda si fosse mantenuta al livello della dialettica politica, non si sarebbe arrivati a questo – ammette il preside -. Tra gli studenti l’aggressivita’ finora si era espressa all’esterno della scuola”. E prima di andar via, ad alcuni alunni dice: ”Sono schegge impazzite, non voglio pensare che sia qualcuno dentro la scuola”.

 

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