Dopo le ultime rettifiche da parte della prefettura della Spezia, è di cinque morti il bilancio del maltempo che si è abbattuto su Liguria e Toscana. A Borghetto Vara (La Spezia) sono stati recuperati i corpi di tre persone: due donne e un uomo.
Altri due corpi – di un uomo e una donna – sono stati recuperati ad Aulla (Massa Carrara). Non è stato ancora recuperato né individuato il corpo del volontario del Comune di Monterosso, nelle Cinque Terre, di cui le forze dell’ordine avevano invece annunciato il ritrovamento stamattina. L’uomo è stato travolto ieri dall’alluvione mentre tentava di liberare i tombini del paese. “Sono tributi molto dolorosi che purtroppo paghiamo ai cambiamenti climatici, non solo noi”. Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervistato da La7, ha commentato le vittime del maltempo in Liguria.
”Ho sentito stamattina le notizie – ha affermato Napolitano – anche se già ieri sera c’era un allarme abbastanza elevato per le perturbazioni atmosferiche”. ”Purtroppo – ha aggiunto – non si è riusciti a impedire che ci fossero vittime umane. Mi pare che ora la situazione atmosferica stia migliorando. Sono tributi molto dolorosi che purtroppo paghiamo – ha concluso – ai turbamenti e ai cambiamenti climatici, non solo noi”. “La priorità in questo momento è l’assistenza alla popolazione prima che scenda la notte e non si possa più intervenire”. Lo dice il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, in una pausa del comitato operativo di Protezione civile. L’altro obiettivo primario, aggiunge, è quello di ripristinare “quanto prima i servizi essenziali: in alcune zone non ci sono energia elettrica, acqua, gas e le comunicazioni sono molto difficili”.
L’ennesima alluvione con morti e dispersi, non fa altro che riportare a galla la questione principale: “C’é un problema di mancata prevenzione generale in un territorio troppo antropizzato, dove spesso non sono stati fatti interventi per la mitigazione dei rischi”. Il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, ribadisce che certe situazioni emergenziali che interessano l’Italia non sempre sono figlie del caso. Ed inoltre ci sono poche risorse e i cittadini a volte adottano comportamenti sbagliati.
La perturbazione che ieri ha colpito Liguria e Toscana, ad esempio, era stata ampiamente prevista e annunciata tanto che gli stessi centri funzionali delle due regioni avevano emesso un’allerta meteo poi recepito nell’avviso del dipartimento della Protezione civile. “Le previsioni sono state precise e puntuali, per quanto lo può essere una scienza che non è mai esatta – afferma Gabrielli – e dunque il sistema di allertamento ha funzionato. Bisogna quindi lavorare per migliorare l’informazione ai cittadini, che devono essere messi al corrente della situazione e dei rischi che corrono”.
Anche la popolazione, però, deve fare la propria parte. “Ho visto foto in cui compaiono persone con gli ombrelli sui ponti o lungo il greto dei fiumi – sottolinea il capo della Protezione civile – ma in quelle situazioni nessuno può prevedere quando arriverà l’ondata di piena. Dunque bisogna evitare qualsiasi comportamento a rischio”. A tutto ciò, conclude Gabrielli, si aggiunge un altro problema, di non poco conto: la mancanza di risorse. “Non sono adeguate – ammette – e forse bisognerà aprire una volta per tutte una riflessione seria su questo problema”.