Condanne per piu’ di cinquant’anni di reclusione sono state chieste dal pm Barbara Zuin nei confronti di quattro romeni – accusati, a vario titolo e a seconda delle posizioni, di tratta, riduzione in schiavitu’, sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale – nel processo davanti alla I Corte d’assise della capitale.
In particolare, il rappresentante dell’accusa ha chiesto la condanna a 20 anni di carcere per Valerica Draguti, a 16 anni per Marian Tapliga, a 12 anni per Constantin Viorel Mita e a 5 anni per Marian Ovidiu Mita. Fatta la distinzione per reati ed episodi, per alcuni degli imputati sono state chieste assoluzioni parziali per alcuni capi d’imputazione. Fra due giorni, udienza dedicata alla discussione dei rappresentanti delle parti civili e dei difensori degli imputati. Il processo in questione e’ una tranche di una maxi-inchiesta – al tempo, anche processualmente, coordinata dal pm Roberto Staffa, arrestato a fine gennaio con le accuse di concussione, corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio – che ha convinto gli investigatori di avere scoperto un’organizzazione che faceva arrivare ragazze nel Lazio dalla Romania con la promessa di un lavoro sicuro e onesto, ma poi fatte prostituire dopo averle ridotte in stato di schiavitu’. Tra gli episodi contestati, anche quello di un affittacamere che secondo l’accusa abuso’ di una diciassettenne a bordo della sua autovettura, nonche’ quello di un abuso ‘itinerante’ di una ragazza, indotta a seguire l’aguzzino in giro per l’Italia a bordo di un camion. Lo scorso anno, la I Corte d’assise d’appello, ha sentenziato tre assoluzioni e due condanne nell’ambito di un’altra tranche della stessa vicenda. Per un’ultima persona e’ ancora in corso il processo di primo grado.