Sarebbe stato un virus non diagnosticabile, e non quelloBdell’epatite B come sostiene la Procura di Bari, a provocare la morte diBCarmelo Solimeo, 65enne di BrindisiBaffetto da cirrosi epatica e cancro al fegato, deceduto il 2 novembreB2008 sei mesi dopo un trapianto.
La perizia medico-legale eseguita dal professor Paolo Grossi, esperto in malattie infettive e tropicali dell’ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese, scagionerebbe i medici ribaltando l’ipotesi accusatoria. La perizia e’ stata depositata nel giugno scorso al termine dell’incidente probatorio disposto dal gup del Tribunale di Bari Giulia Romanazzi. Per la morte del 65enne, infatti, sono a processo con l’accusa di omicidio colposo i cinque medici del Policlinico di Bari che eseguirono il trapianto e seguirono il paziente dopo l’intervento. Si tratta diBMichele Colasuonno,BAngela Daniela Di Franco, Luigi Lupo, Piercarmine Panzera e Francesco Tandoi. Secondo il pm che ha coordinato le indagini, Angela Maria Morea, il 65enne sarebbe morto per il virus HBV presente nel fegato trapiantato, ritenuto per questo di seconda scelta. Nella sua perizia il professor Grossi definisce invece il quadro clinico del paziente ”indipendente” da quel virus ma ”riconducibile ad una infezione provocata” da un altro virus, HHV-8. Si tratta di un virus erpetico la cui presenza ”seppur rara – si legge nella perizia – non e’ prevedibile perche’ non esistono indagini diagnostiche standardizzate” e ”non esistono farmaci antivirali in grado di controllare efficacemente l’evoluzione di un’infezione”. Dopo il trapianto, infatti, Solimeo fu sottoposto a terapie antivirali specifiche soltanto per l’epatite B. Il perito conclude quindi che, da parte dei medici, ”nonBsi ravvisano gravi omissioni nella gestione post-trapianto”. All’esito dell’incidente probatorio, nell’udienza dello scorso 4 luglio, i cinque imputati hanno chiesto il rito abbreviato. La discussione e’ fissata per il prossimo 31 ottobre.BParti civiliBnel processo si sono costituite la figlia e il genero della vittima.