E’ stato ucciso per aver detto una parola sbagliata in una conversazione, durante una cena fra parenti, una famiglia polacca immigrata da tempo a Roccastrada (Grosseto). Tutti avevano bevuto troppo. Secondo i carabinieri, Joachim Jean Grzechca, 54 anni, musicista polacco, e’ morto due notti fa per i calci, per i pugni e per i colpi che gli hanno sferrato con un attizzatoio da camino e con una mazza di metallo il nipote (33 anni) e il cognato(37) di quest’ultimo.


Storditi dall’alcol, gli aggressori hanno stentato a capire di aver commesso un omicidio. Intanto, nell’altra stanza tre adolescenti stavano giocando tranquillamente alla play station. Grzechca era arrivato in Italia pochi giorni fa per una breve vacanza, accompagnato dal figlio di 16 anni e dal nipote, che lavora nell’agriturismo dove e’ avvenuta l’aggressione, a Roccastrada, e che era stato un periodo in Polonia per far visita alla nonna. Secondo quanto ricostruito dal pm Maria Navvarro, che ha coordinato le indagini dei carabinieri, una volta arrivato in Italia, il musicista ha lasciato i bagagli nella casa della sorella, dove avrebbe dovuto soggiornare in questi giorni, e poi, con il figlio, e’ andato all’agriturismo, per cenare insieme al nipote, ai suoi due figli adolescenti, a sua moglie e al fratello di sua moglie. Durante la cena, musicista, nipote e cognato avrebbero bevuto molto e avrebbero litigato per una banalita’, una frase ‘sbagliata’ rivolta da Grzechca al nipote. A quel punto i tre si sarebbero spostati in camera, dove sarebbe avvenuto il pestaggio. In quei frangenti, il figlio del musicista, accorgendosi dell’aggressione, sarebbe fuggito nell’altra stanza, dove c’erano i due figli del nipote che giocavano con la play station. Nessuno, ne’ i due aggressori, ne’ la donna, ne’ i ragazzi, pero’, si sarebbero subito reso conto della gravita’ delle condizioni del musicista. Al termine del pestaggio, nipote e cognato hanno chiamato la sorella della vittima, che ha inviato all’agriturismo il marito, la figlia e il fidanzatino. Sono stati loro a chiamare il 118. All’arrivo dei carabinieri, gli aggressori, ormai consci di aver ucciso il musicista, hanno cercato di nascondere l’accaduto, parlando di un malore. Il corpo di Grzechca era stato sistemato sul letto e la stanza era stata riordinata alla bell’e meglio. E’ stato il medico a capire che si era trattato di un omicidio. Dopo un giorno di interrogatori e accertamenti, oggi e’ scattato il fermo di nipote e cognato. Per loro l’accusa e’ omicidio preterintenzionale.

 

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