Il gup di Milano ha condannato 110 presunti affiliati alla ‘ndrangheta a pene fino a 16 anni, nel maxiprocesso per le infiltrazioni della mafia calabrese al Nord scaturito dall’operazione ‘Infinito’ del luglio 2010. Tra gli imputati ci sono numerosi boss delle cosche attive in Lombardia.
La sentenza del gup di Milano Roberto Arnaldi ha in sostanza confermato in pieno l’impianto accusatorio della Dda di Milano, guidata da Ilda Boccassini, sull’esistenza di una ‘cupola’ lombarda dell’ndrangheta, con infiltrazioni nel mondo imprenditoriale ed istituzionale. In particolare la pena piu’ alta e’ stata di 16 anni di reclusione per Alessandro Manno, presunto capo della ‘locale’ di Pioltello, una delle 15 ‘locali’ individuate dagli inquirenti tra Milano e i comuni limitrofi. La richiesta di condanna per lui era stata di 20 anni. Cosimo Barranca, presunto boss della cosca di Milano, e’ stato condannato a 14 anni. L’ex assessore provinciale milanese Antonio Oliverio e’ stato assolto, come avevano chiesto i pm. Cinque imputati, ai quali non era stato contestato il reato di associazione mafiosa, sono stati assolti, mentre per tre e’ stato pronunciato il non luogo a procedere perche’ gia’ condannati per associazione mafiosa e per un imputato e’ stata dichiarata l’estinzione per morte del reo.