Un consigliere provinciale di Cosenza, Umberto Bernaudo e un ex assessore provinciale, Pietro Paolo Ruffolo, sono stati tratti in arresto nell’ambito delle indagini condotte dai carabinieri di Cosenza e dalla Dia di Catanzaro. Per i due, esponenti del Partito democratico, sono stati disposti gli arresti domiciliari.

In carcere e’ invece finito il presunto boss Michele Di Ruppo. Il provvedimento e’ stato emesso dal gip di Catanzaro, nell’ambito dell’attivita’ investigativa che aveva portato all’operazione “Terminator”. I due consiglieri provinciali sono accusati di clientelare ingerenza nella gestione di una societa’ di servizi del Comune di Rende (Cosenza). Il tutto sarebbe avvenuto in concorso con l’esponente della criminalita’ organizzata. I fatti contestati si sarebbero realizzati in occasione delle elezioni provinciali di Cosenza del giugno 2009. I dettagli dell’operazione saranno illustrati alle 10.30 negli Uffici della Prefettura di Cosenza.

Nelle settimane scorse i deputati ed i senatori del Pdl della Calabria hanno chiesto al Ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, che si insedi la commissione d’accesso antimafia nel Comune di Rende. La richiesta era stata avanzata dopo che la Dda di Catanzaro aveva indagato l’ex sindaco e l’ex assessore di Rende, Umberto Bernaudo e Pietro Paolo Ruffolo. I parlamentari del Pdl hanno chiesto a Cancellieri la commissione d’inchiesta del Ministero dell’Interno per accertare “presunte commistioni nel rapporto tra appalti pubblici e criminalità organizzata e di verificare se vi siano in atto infiltrazioni e contiguità, cosi come prescrive la legge”.

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