Un’operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e della Compagnia di Villa San Giovanni e’ in corso per l’esecuzione di sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti di presunti affiliati alla cosca Nasone – Gaietti di Scilla.
Dalle indagini coordinate dalla Dda reggina e’ emersa la capillare pressione estorsiva esercitata dalla cosca su imprenditori impegnati nei lavori di ammodernamento dell’autostrada A3. Gli arresti sono la prosecuzione dell’operazione ”Alba di Scilla” portata a termine il 30 maggio scorso con 12 fermi. Decine, secondo l’accusa, i danneggiamenti effettuati dalla cosca sul territorio per imporre la forza intimidatrice della ‘ndrangheta. L’inchiesta ha potuto contare sulla collaborazione ”particolarmente preziosa”, di alcuni imprenditori. Questi hanno deciso di non sottostare al giogo mafioso e di denunciare le richieste estorsive. Le denunce di alcuni dipendenti dell’impresa taglieggiata, che hanno raccolto l’appello lanciato dai magistrati della Dda reggina il giorno della conferenza stampa dell’operazione ”Alba di Scilla”, hanno fornito un apporto rilevante alla definizione dei dettagli di tutta la vicenda.