”Sara’ una giornata di disobbedienza civile. Agiremo a mani nude e a volto scoperto. Sara’ una protesta pacifica”. Il proclama che si sente di piu’ in Valle di Susa, alla manifestazione No Tav attorno al cantiere di Chiomonte

che domani sara’ piu’ che mai blindato dalle forze dell’ordine, non basta a tranquillizzare. La preoccupazione resta forte anche se si spera, a una settimana dagli scontri di Roma, che la protesta contro la Torino-Lione, alla quale sono previste migliaia di persone, sia davvero interpretata da tutti in modo pacifico. Ma c’e’ il timore che i violenti s’infiltrino e, a tenere in apprensione, ci sono messaggi come l’annuncio della Federazione anarchica per cui ”tagliare le reti, assumendoci il rischio di un gesto illegale, puo’ essere un’occasione importante per mostrare a tutti che i partigiani sanno muoversi bene di giorno come di notte”. E a sottolineare che i timori della vigilia non sono infondati c’e’ l’arresto, a Chieti, di un giovane, accusato di avere preso parte all’assalto al blindato dei Carabinieri sabato scorso nella Capitale: e’ stato fermato proprio mentre partiva per la Val di Susa. Anche tra i No Tav radunati oggi in piazza a Giaglione, luogo di ritrovo domani mattina, l’idea del taglio delle reti non tramonta. ”Cosa faremo? E’ semplice – dice Gigi Richetto, uno dei veterani del movimento No Tav – taglieremo le reti, abbiamo organizzato la giornata per quello e lo faremo”. Alcuni manifestanti tenteranno di trovare maglie libere dal controllo nell’enorme area interdetta e di avvicinarsi alle recinzioni del cantiere dove da fine giugno si fanno i preperativi per lo scavo del tunnel geognostico propedeutico al tunnel di base della Tav. Dalla mezzanotte di ieri e’ entrata in vigore l’ordinanza del prefetto di Torino che dichiara off limits vie, strade, sentieri, prati e boschi che portano al cantiere. Tutti dovranno restare al di fuori della ‘zona rossa’, tranne una trentina di ‘osservatori’ scelti dai No Tav, meta’ per restare nella baita costruita vicino al cantiere, altrettanti all’interno della stessa zona rossa. La richiesta e’ stata accolta oggi dai responsabili dell’ordine pubblico con una rapida e cordiale trattativa all’interno stesso della zona off limits. Oggi a decine i No Tav hanno percorso la strada-sentiero che attraversa una vecchia borgata di Giaglione, fino al blocco dove a sbarrare il passo c’erano i militari del reparto Cacciatori Calabria.

 

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