Sgominata dalla Polizia di Piacenza una organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione di giovani ragazze cinesi.
L’operazione avviata nel 2009 in seguito alla denuncia di una delle donne costretta a prostituirsi, ha portato alla emissione di cinque provvedimenti di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque persone cinesi, regolarmente in Italia, riuscite a fuggire, molto probabilmente, nel loro Paese. A quanto appreso, le ragazze venivano fatte prostituire in due appartamenti: uno in centro a Piacenza e l’altro nella immediata periferia. Nel primo – in base a quanto emerso da intercettazioni telefoniche e ambientali e da riprese filmate – si presentava una clientela prevalentemente straniera, nel secondo, inserito in uno stabile recentemente ristrutturato e signorile, anche italiana. Ad attirare l’attenzione dei clienti, annunci su siti web e pubblicazioni quindicinali gratuite in cui comparivano numeri telefonici da contattare per ottenere un appuntamento. Le chiamate venivano poi gestite da una centralista, a Milano, incaricata di smistare il ‘traffico’ verso i due appartamenti. Le ragazze sfruttate – il ricambio avveniva ogni quindici giorni – venivano costrette anche ad avere rapporti senza protezione, con il rischio di contrarre gravi malattie, in modo da poter far incassare all’organizzazione oltre 600 euro al giorno per ciascuna, considerando una media di dieci clienti quotidiani. Nell’operazione, oltre ai cinque provvedimenti di custodia cautelare in carcere, e’ stata arrestata una donna cinese, per favoreggiamento della prostituzione, che ha gia’ fatto ricorso al patteggiamento.