La sezione feriale della Cassazione presieduta da Antonio Esposito ha reso definitiva la condanna a 4 anni di reclusione per frode fiscale nei confronti dell’ex premier Silvio Berlusconi. Ecco il dispositivo della sentenza. Piazza Cavour ha “annullato la sentenza impugnata limitatamente alle statuizioni relative alla condanna della pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per violazione dell’art. 12 dlgs. 10 marzo 2000 e dispone trasmettersi gli atti ad altra sezione per rideterminare la pena accessoria nei limiti temporali citati dall’art. 12.
Valutazione -precisa piazza Cavour- non consentita alla Corte di Cassazione”. Per dirla meno tecnicamente, la Suprema Corta ha riconosciuto che sul calcolo dell’interdizione la corte d’Appello di Milano, infliggendo all’ex premier 5 anni, ha ecceduto nel conteggio applicando la sanzione prevista dal Codice penale al posto di quella legata al diritto tributario che prevede una sanzione minore. Per il resto nel dispositivo piazza Cavour ha rigettato il ricorso, confermando quindi la condanna per frode fiscale a 4 anni nei confronti di Berlusconi “nei cui confronti dichiara irrevocabili tutte le altre parti della sentenza impugnata”. Respinti anche i ricorsi degli ex tre manager Mediaset: il produttore cinematografico egiziano Frank Agrama (3 anni), Gabriella Galetto (1 anno e 2 mesi) e Daniele Lorenzano (3 anni e 8 mesi). Per effetto del rigetto del ricorso tutti e quattro gli imputati sono stati condannati a rifondere l’Agenzia delle Entrate, costituitasi parte civile, con 5.000 euro ciascuno.