Sta diventando un caso la protesta di Graziella Marota, madre del giovane Andrea Gagliardoni di Porto Sant’Elpidio (FM) morto sul lavoro nel 2006 a 23 anni. La signora Gagliardoni ha trovato, e quindi postato su facebook, la foto di una reclame di un cartello nel quale si reclaamizzava una sagra paesana a base di pesce e patatine fritte, apposto sulla lapide che ricordava proprio i caduti sul lavoro. Quindi, la signora Marota ha scritto al sindaco del paese interessato dalla vicenda, Monte San Giusto, in provincia di Macerata: “Dappertutto, ma non li’. Quel cartello li’ non doveva essere messo”. La Marota era gia’ intervenuta sui media, prima in occasione del processo seguito alla morte del figlio, e conclusosi col duplice patteggiamento ad 8 mesi per omicidio colposo a carico del titolare della ditta dove il ragazzo lavorava, e per il fabbricante del macchinario difettoso che ne aveva provocato la morte.

Successivamente, si era verificata un’altra situazione incresciosa, conseguente alla difficolta’, per la famiglia di Andrea, di ottenere una loculo per il proprio ragazzo a Porto Sant’Elpidio. Ancora non si sa della risposta da parte del Comune di Monte San Giusto, circa la pubblicita’ di una sagra sopra il ricordo delle vittime del lavoro.

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