In diversi anni un noto e affermato dentista della Capitale, E.B., era riuscito a nascondere al fisco incassi per oltre otto milioni di euro. I finanzieri del Comando Provinciale di Roma si erano insospettiti per il tenore di vita manifestato dal professionista, che appariva sproporzionato con i redditi indicati nelle dichiarazioni annuali presentate ai fini delle imposte sui redditi, dell’Iva e dell’Irap.

Immediatamente sono scattati gli accertamenti del Nucleo Polizia Tributaria di Roma che, nel corso del blitz presso il suo studio, ha rinvenuto contabilita’ in nero, composta da ventuno block notes, sui quali erano stati annotati dettagliatamente gli effettivi compensi percepiti dai clienti, per i quali non era mai stata rilasciata la fattura. Le fiamme gialle, per ricostruire completamente il giro d’affari del dentista, si sono anche avvalse degli accertamenti bancari passando al setaccio 140 fra conti correnti e rapporti finanziari, sui quali erano confluiti gli incassi in nero. Nel corso delle indagini, sono stati monitorati tutti i flussi finanziari sottostanti alla sua attivita’ professionale appurando, per cinque anni, movimentazioni di denaro sui conti correnti pari ad oltre 8 milioni di euro, per il quale il dentista non e’ stato in grado di fornire giustificazioni convincenti; nel solo 2006, avrebbe percepito realmente oltre 3 milioni di euro ma ne avrebbe dichiarati al Fisco poco piu’ di 250.000. Al termine della verifica fiscale, e’ stato denunciato alla Procura della Repubblica di Roma per il reato di dichiarazione infedele, avendo superato le soglie di punibilita’ previste dalla normativa penale tributaria.

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