Mamma e figlia, coinvolte in un messaggio su Whatsapp nel quale si paventava un imminente attentato a Roma, si sono presentate alla polizia postale per chiarire la vicenda che Renzi aveva qualificato come “procurato allarme”. La donna dice di aver inventato tutto per convincere la figlia e una sua amica a non uscire di casa.
Per dar credito alla notizia dell’imminente attacco ha inventato anche un suo contatto con una persona (inesistente) del ministero dell’Interno. La telefonata è finita poi nel web tra i contatti WhatsApp.