E’ stata sequestrata, violentata e costretta a prostituirsi da un connazionale. L’incubo di una ragazza romena 22enne e’ finito grazie all’intervento della polizia a Roma. Tutto comincia verso le ore 19.00 di domenica scorsa, quando la polizia e’ intervenuta per bloccare quattro persone, due ragazze e due ragazzi che si inseguivano nei pressi della stazione Termini. Subito gli agenti hanno accertato che il gruppo era composto da una coppia di romeni ed una coppia di albanesi.

Dai riscontri effettuati, e’ emerso che i due albanesi erano in realta’ intervenuti solo per dividere l’altra coppia, credendo erroneamente che la donna fosse vittima di un tentativo di rapina. La donna, una giovane rumena di 22 anni, rassicurata dalla presenza degli agenti del commissariato Viminale, diretto da Gaetano Todaro, e’ riuscita a raccontare l’incubo in cui era finita. Arrivata in Italia due anni prima, era stata costretta a prostituirsi nei pressi della stazione Tiburtina, fino allo scorso 3 settembre. Quel sabato sera si e’ presentato alla ragazza un connazionale a bordo di un’autovettura di grossa cilindrata, che dopo aver consumato un rapporto sessuale a pagamento, si era offerto di accompagnarla in albergo. L’uomo pero’ dopo averla minacciata l’ha portata a Napoli. La ragazza e’ stata violentata e ”informata” che da quel momento si doveva prostituire per lui, B.R.C., 22enne un romeno, cui doveva poi consegnare il provento del ”lavoro”. Una vita infernale quella a cui era costretta la ragazza, che ha dovuto subire dal suo aguzzino ogni tipo di violenza con la minaccia di ritorsioni contro la sua famiglia in Romania. Sebbene i primi giorni i guadagni fossero stati notevoli, l’uomo ha imposto alla donna di abbassare i prezzi, in quanto ogni sera avrebbe dovuto versargli una somma di diverse centinaia di euro. Per controllare meglio la ragazza, l’aguzzino le ha inoltre affidato una scheda telefonica tutt’ora in uso alla donna. Dopo qualche giorno, passata la novita’, il giro di clienti della ragazza ha subito una flessione. Quando l’uomo, sempre nei dintorni per controllarla, e’ passato a prenderla, causa lo scarso guadagno si e’ infuriato e ha cominciato a picchiarla appena saliti in macchina. Una volta in albergo le violenze sono continuate. L’uomo ha violentato la ragazza, tornando a minacciare di morte alla sua famiglia. La donna, una volta rimasta sola, stanca dei continui soprusi, ha deciso di scappare. E’ riuscita a chiamare un taxi e a farsi portare alla stazione centrale di Napoli, da dove ha preso un treno per Roma. Il giorno dopo mentre si trovava nei pressi della stazione Termini, e’ stata raggiunta e avvicinata dal suo aguzzino che le ha intimato di seguirlo. La giovane, terrorizzata, e’ riuscita a scappare di nuovo e finalmente ha trovato il coraggio e la forza di denunciare la sua storia alla polizia. Le immediate indagini degli investigatori hanno permesso di individuare il suo aguzzino. Dopo una serie di riscontri sulle dichiarazioni della ragazza e sui movimenti del rumeno, anche grazie al sistema di navigazione satellitare in dotazione sulla sua auto, i poliziotti sono riusciti a bloccarlo. Infatti tra le localita’ in memoria al sistema vi erano proprio la via di Napoli dove la stessa era stata costretta a prostituirsi e l’albergo dove aveva alloggiata. Altri riscontri sono stati trovati interrogando il personale dell’albergo e controllando i registri dove e’ stata riscontrata la presenza documentale dei due. L’uomo, accompagnato negli uffici del Commissariato Viminale e’ stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Dovra’ rispondere di violenza sessuale, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, lesioni e minacce.

 

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