Potrebbe essere mafiosa la matrice dell’omicidio di Calogero Ciulo, ucciso e dato alle fiamme dentro il bagagliaio della sua Fiat Bravo probabilmente il 27 maggio scorso, il giorno in cui è scomparso. La macchina è stata trovata tra Delia e Campobello di Licata nel comune di Canicattì.

A fare sospettare gli inquirenti dell’origine mafiosa sono le modalità dell’assassinio. Gli atti urgenti sono stati fatti dalla Procura di Agrigento, ma già domani il fascicolo potrebbe essere trasmesso alla dda di Palermo, competente per le indagini di mafia. “Ci raccorderemo con i colleghi”, ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Maurizio Scalia, che ha la delega per le inchieste su Cosa nostra agrigentina. Sul cadavere il pm di Agrigento ha disposto l’autopsia. Ciulo, sposato e padre di 4 figli, gestiva una rosticceria che aveva chiuso circa un anno fa. Poi si sarebbe arrangiato con lavori saltuari e secondo voci non confermate avrebbe contratto debiti.

 

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