Un poliziotto indagato e accertamenti su un altro, entrambi responsabili di “comportamenti eccessivi” durante la manifestazione del 14 novembre a Roma degenerata in una guerriglia che ha infiammato il Lungotevere. Questi i primi risultati dell’inchiesta della Procura di Roma, con l’ausilio della Digos, per identificare le “mele marce”, ovvero quegli agenti che si sono resi responsabili di abusi nei confronti dei manifestanti inermi.
Il primo a finire indagato, anche se l’atto tecnico sarà formalizzato all’arrivo della relazione della Digos di Roma, è un ispettore del commissariato Viminale, non un novellino della piazza insomma, immortalato da foto e video mentre manganella sul volto un ragazzo già bloccato in terra da due agenti. Tanto che uno dei due colleghi sembra allungare il braccio per trattenerlo dal reiterare il gesto non proprio ponderato. Il giovane in terra, poi ritratto dai fotografi col volto sanguinante, è Riccardo Masoch, 24 anni di Belluno, arrestato e dai ieri in libertà per volere del Gip, come per gli altri sette arrestati dopo il corteo. “Sono orgogliosa di mio figlio, non è un delinquente”, ha detto ieri la madre. Ora il poliziotto che si è accanito sul giovane rischia la sospensione: è stata aperta un’inchiesta disciplinare per valutare eventuali sanzioni a causa del suo comportamento. Ma, secondo quanto si apprende, sembra che il gesto del poliziotto fosse stato preceduto da uno “scontro”, non solo verbale, con Masoch durante i momenti caldi sul Lungotevere. Poi l’epilogo ritratto in foto e video. L’agente sarebbe molto scosso da quanto accaduto, secondo quanto viene riferito. Anche l’altro episodio sul quale indaga il pm Luca Tescaroli é stato ripreso da un fotoreporter: dalla sequenza di scatti si vede un manifestante da solo che cammina colpito alle spalle con un manganello da un agente già identificato. Si cerca di fare chiarezza anche su un altro episodio ripreso in video: un giovane incappucciato preso a calci nei pressi del ghetto. Si tratterebbe in entrambi i casi di agenti provenienti da commissariati del centro o dal Reparto Mobile. L’attività di Procura e Digos di Roma, alla quale Tescaroli ha delegato le indagini, va avanti a ritmo serrato e molti video e foto di quella giornata sono stati acquisiti e vengono setacciati per individuare autori di gesti violenti sia tra le fila delle forze dell’ordine che dei manifestanti. La volontà é quella di fare chiarezza subito e isolare i violenti. Intanto da ieri gli otto arrestati dopo i disordini sono stati scarcerati dal gip e per sei di loro, compreso Masoch, è stato disposto l’obbligo di firma tre volte al giorno.