E’ stato ritrovato morto lo sciatore travolto da una valanga a Claviere, mentre sciava fuori pista nella zona del Colletto Verde. Lo rende noto il 118, intervenuto sul posto insieme al soccorso alpino e alle forze dell’ordine.

Immediate le ricerche, ma per lo sciatore, un quindicenne, non c’è stato nulla da fare. E’ uno studente di Torino, 15 anni, lo sciatore morto. Frequentava il D’Azeglio, storico liceo Classico del capoluogo piemontese. Una persona che si trovava con la vittima al momento della tragedia è stata portata a Bardonecchia, dove sarà ascoltato dalla polizia che indaga sulla dinamica dell’ incidente. Scendeva fuoripista, nella zona del Colletto verde al confine tra Italia e Francia, il quindicenne morto a Claviere sotto una valanga. Una zona in forte pendenza, a 2.500 metri di quota, che separa le piste di Monginevro da quelle della Val Gimont. Insieme alla vittima c’era un adulto, che la polizia sta ascoltando negli uffici del commissariato di Bardonecchia guidato dal vicequestore Francesco Destro. Gli inquirenti vogliono ricostruire l’esatta dinamica della tragedia e, in particolare, accertare eventuali responsabilità. Quella di Claviere è la terza valanga degli ultimi giorni sulle montagne della Valle di Susa. Due quelle cadute a Bardonecchia il giorno di Santo Stefano, che hanno provocato un morto – uno sciatore francese di 24 anni – e un ferito. Su tutto l’arco alpino piemontese resta forte il pericolo valanghe, che è di grado 4 su una scala che arriva fino a cinque. Non ci sono sciatori coinvolti nella caduta di una valanga avvenuta questa mattina nella zona del Toula, sopra Courmayeur. Lo hanno accertato le guide del Soccorso alpino valdostano e della Guardia di finanza che hanno effettuato un sopralluogo anche con l’ausilio di un elicottero. Secondo alcune testimonianze, inoltre, al momento del distacco non vi erano sciatori in quel pendio frequentato dagli amanti del fuoripista. Sono stati i due giovani freerider, che stavano affrontando il fuoripista con lo snowboard, a provocare la valanga in cui entrambi hanno perso la vita ieri nel comprensorio di Pila, sopra Aosta. E’ quanto emerge dai primi accertamenti condotti sul posto dalla polizia che si occupa delle indagini. “Tagliando” il pendio carico di neve, i due hanno causato il distacco della valanga che li ha trascinati a valle per circa 100 metri. Nessuno dei due indossava l’Arva, strumento utilizzato dai freerider per essere ritrovati sotto la neve in caso di slavina. “Con l’Arva – spiega Adriano Favre, direttore del Soccorso alpino valdostano – avrebbero avuto senza dubbio più possibilità di salvarsi”. I corpi sono stati trovati con le sonde a circa 10 metri uno dall’altro. Parenti e amici delle vittime si trovano ora nel posto di polizia di Pila per le pratiche di riconoscimento. Secondo quanto si è appreso le vittime sono entrambe liguri, di circa 30 anni, residenti nella zona del Tigullio.

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