Seconda notte a quasi 400 metri di profondita’ per i minatori della Carbosulcis asserragliati dalle 22.30 di domenica nei pozzi della miniera di Nuraxi Figus, a Gonnesa. Il presidio nel sottosuolo e’ scattato con un vero e proprio blitz per sollecitare la Regione Sardegna ad intervenire con il Governo

per sbloccare il progetto di rilancio della miniera che prevede la pubblicazione del bando internazionale per la privatizzazione e l’avvio del programma integrato miniera, carbone, centrale, cattura e stoccaggio CO2 in sottosuolo. Un programma che, come spiegano i rappresentanti della Rsu. ”puo rilanciare la miniera e l’intero settore industriale”. Da ieri mattina, a 373 metri sotto il livello del mare anche il deputato iglesiente del Pdl, Mauro Pili, che ha trascorso la prima notte sottoterra. ”La notte e’ passata tranquillamente – spiega all’ANSA al telefono che collega la superficie con il sottosuolo – la protesta continua assieme ai lavoratori. Attendo la convocazione della commissione dalla Camera prima del 31 agosto”. Pili poi aggiunge: ”La preoccupazione e’ che non si sottovaluti quanto succede nel Sulcis”. La protesta dei lavoratori, dunque, va avanti ad oltranza.

 

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