“E questo – ha proseguito il ministro – sarebbe stato coordinato con attacchi degli uomini di al-Qaeda agli impianti di gas di Shebwa e l’esplosione di un gasdotto a Belhaf”. Secondo il piano, i terroristi di al-Qaeda, con indosso divise militari, avrebbero atteso all’esterno dei porti; e al segnale convenuto, sarebbero entrati per prendere il controllo di porti e impianti.
Secondo fonti yemenite, l’attacco sarebbe stato una rappresaglia per l’uccisione di uno dei capi dell’organizzazione terroristica, Said al-Shihri, gravemente ferito dall’attacco di un drone a novembre e morto successivamente per le ferite riportate. Intanto a Sanaa rimangono in piedi misure di sicurezza definite, da chi e’ sul posto, senza precedenti: in citta’ sono schierati centinaia di veicoli blindati, sono stati isolate dalle forze di sicurezza le ambasciate e gli uffici del governo ed e’ stato consigliato ai rappresentanti delle autorita’ e agli stranieri di limitare al massimo i movimenti.