Un cittadino afgano e’ stato arrestato ad Amburgo dalla polizia tedesca, in collaborazione con l’Interpol e la Squadra Mobile di Lecce, accusato di far parte di un’organizzazione a delinquere transnazionale finalizzata all’immigrazione clandestina. Secondo le indagini, l’uomo, Razai Hasmat, ed altri 17 cittadini stranieri di nazionalita’ afgana, pakistana, romena e indiana, avrebbe favorito l’ingresso e la permanenza nel territorio dello Stato di cittadini non appartenenti all’Unione Europea e l’emigrazione illegale di cittadini extracomunitari gia’ presenti sul territorio italiano, verso altri Stati Europei quali Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Inghilterra, Norvegia, Portogallo, Svezia, Spagna.
Le indagini scattarono dopo lo sbarco avvenuto sulla costa di Porto selvaggio, nel comune di Nardo’ (Le), il 30 agosto 2010, ed l’arresto in flagranza di tre scafisti, tre cittadini georgiani. Attraverso l’analisi dei dati rilevati e memorizzati dal sistema GPS installato a bordo di alcune delle imbarcazioni sequestrate, gli investigatori accertarono l’esistenza di due rotte preferite dai trafficanti di uomini: una rotta riguardava il trasporto di migranti a bordo di potenti gommoni oceanici partenti dalla Grecia nord-occidentale (Lefkada, Corfu’ e Igoumenitsa)) e guidati da scafisti greci o albanesi, l’altra riguardava il trasporto a bordo di yacht o imbarcazioni a vela di 40-50 piedi, partenti da porti meridionali della Turchia (Antalya, Bodrum, Izmir e Tekirdag) e guidati da scafisti turchi. Gli indagati, ognuno a vario titolo, radunavano i migranti in Turchia e organizzavano il viaggio degli stessi in Italia e dove in particolare gli extracomunitari venivano fatti sbarcare nelle province di Lecce e di Crotone con motobarche a vela provenienti dalla Turchia o gommone provenienti dalla Grecia. In particolare, gli indagati garantivano prima la permanenza dei migranti in alcune citta’ del Nord Italia, sistemandoli in immobili nella disponibilita’ dell’organizzazione e successivamente, a bordo di auto e pulmini, trasferivano i medesimi extracomunitari negli altri paesi.