Si sono impossessati in modo truffaldino dei dati anagrafici e aziendali del titolare di una societa’ di Taranto che opera nel settore marittimo. Cosi’ sette persone ritenute responsabili, in concorso tra loro, di truffa, frode informatica, ricettazione, sostituzione di persona e favoreggiamento personale, sono state denunciate a piede libero da agenti della Polizia di Frontiera di Taranto.

A far partire le indagini e’ stata la denuncia della vittima a dicembre. Si era scoperto che alcuni sconosciuti erano riusciti a stipulare con una compagnia telefonica, di cui l’imprenditore era gia’ cliente, dei contratti di fornitura ed utilizzo di svariati prodotti informatici e telefonici con relativo addebito in fattura a carico della societa’. Infatti erano stati addebitati per alcuni bimestri notevoli importi per merce e servizi mai richiesti, nonostante la comunicazione all’azienda telefonica del raggiro. Gli agenti, grazie ad alcuni elementi forniti dall’imprenditore, hanno ricostruito le varie fasi della truffa e tutte le modalita’ di consegna dei prodotti informatici e telefonici. E’ stato accertato, infatti, che parte della merce era stata ritirata da una donna che si era spacciata come coniuge dell’intestatario dell’ordine, mentre il restante materiale era stato ricevuto davanti all’ingresso della societa’ da un uomo presentatosi come titolare della stessa. Gli inquirenti hanno individuato le sette persone tra le quali una donna, tutte di origine tarantina, ritenute responsabili della truffa.

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