‘E’ libero, libero anche di venire ad ammazzarci, di portare via suo figlio; tanto, che cosa ha da perdere questo ragazzo? Ha gia’ confessato un omicidio, che cosa gli cambia? Lo Stato ci ha abbandonati, questa e’ una vergogna”. Alessandro Olivieri, 39 anni, fratello di Tiziana, la quarantenne uccisa un anno fa dal compagno Ivan Forte, 27 anni, e’ sbottato quando ha saputo che l’assassino della sorella era stato scarcerato per decorrenza dei termini cautelari domenica scorsa.

E anche se Forte e’ tornato in Calabria, e ha l’obbligo di dimora e firma (tre volte al giorno, ha precisato oggi il suo difensore), i parenti della donna uccisa sono sconvolti. ”Questo e’ un disastro… Abbiamo paura”, ha aggiunto il fratello di Tiziana (che abita in provincia di Modena con la madre Rosella Carlini) commentando la notizia. A Rubiera, il Comune teatro del delitto, e nella piccola frazione di Fontana (un paesino di campagna con una serie di quartieri residenziali nuovi, dove abitava anche la coppia, costruiti dopo la realizzazione della Tav) la notizia ha sconvolto la comunita’. Il sindaco di Rubiera Lorena Baccarani (Pd), non ha voluto commentare l’operato del tribunale: ”Mi auguro che con questo governo possa risolversi la questione del femminicidio. Mi auguro che possa mettere in campo azioni per prevenire fenomeni di questo genere, perche’ ci sia un cambio culturale sul rapporto uomo-donna, che deve attraversare tutti i campi di vita. E che ci possa essere una legge che faccia un lavoro di prevenzione, ma che sulla repressione si ponga in un modo molto importante, che sia piu’ severa”. ”Mi auguro che le tre ministre presentino una legge che riscatti quello che e’ stato sopportato in termini di tragedia. Sopportato dalle vittime, dai loro familiari, da tutte le donne. Non possiamo ancora essere considerate carne da macello”. Intanto la famiglia della vittima non ha nascosto la rabbia: ”E’ osceno che il Tribunale si sia dimenticato di fissare un’udienza e per questo lui sia fuori… Ma le sembra possibile? E non mi vengano a dire che l’organico e’ dimezzato, questo e’ a dir poco irragionevole… Noi adesso siamo terrorizzati; lui potrebbe presentarsi qua a casa; o mentre siamo a fare la spesa con il bambino; abbiamo paura che ci uccida. Non siamo protetti. La Giustizia non ci ha protetto”. Anche la madre di Tiziana, Rosella Carlini, e’ sconvolta: ”Come e’ possibile?”, ha ripetuto ai cronisti, ”che razza di paese e’ questo se chi ha ucciso una volta, ora sia gia’ fuori? Non e’ giusto, io non lo accetto. E’ stato capace di un gesto efferato nei confronti della madre di suo figlio. Loro sanno che cosa ha fatto”. Quando Ivan Forte uccise la compagna, nella stanza vicina dormiva il loro figlioletto di 11 mesi. Ora lo zio del bimbo pensa a lui, al suo destino. ”E’ stato affidato a noi. Ha compiuto due anni proprio lunedi’ … Il primo anno lo ha compiuto senza madre ne’ padre ”, ha aggiunto Alessandro Olivieri. ”E ora hanno dato il permesso a quell’uomo di fare cio’ che vuole; puo’ andare al mare, quando non riesco ad andarci io. Siamo messi cosi’ in Italia … sono allucinato. E come lo sono io, penso lo saranno tutti quando lo sapranno. Ma non si vergognano?”. In difesa di Ivan Forte si e’ invece schierato il padre, Nicola, che abita a Castrovillari: ”Mio figlio non e’ un delinquente”, ha detto, mentre il legale della difesa, l’avvocato Fabio Lombardi di Rimini, ha spiegato: ”La nostra perizia psichiatrica deve essere ancora ultimata. E ancora non si e’ capito perche’ un ragazzo normalissimo possa avere fatto una cosa del genere. Non sappiamo che cosa gli sia scattato nella testa”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui