Nell’ottobre 2009, ancora minorenne, era in un’auto con tre amici quando, per sfuggire alla polizia, avevano travolto un’altra auto. Nell’incidente aveva perso al vita un 22enne. Meno di due anni dopo per il giovane moldavo, M.C. ormai 18enne, sono scattate di nuovo le manette. A bloccarlo sono stati i carabinieri di Codogno, in provincia di Lodi, per un furto in abitazione a San Rocco al Porto.

In stato di fermo nella camera di sicurezza della caserma, e’ in attesa del processo per direttissima. Il minorenne, arrestato insieme a due complici, era nell’auto che all’alba del 25 ottobre 2009, all’incrocio tra via San Giovanni Battista De La Salle e via Mondovi’, periferia nord di Milano, sperono’ un’auto con tre ragazzi a bordo. Gli investitori, a bordo di una Mercedes 280 Classe E, poi risultata rubata, stavano cercando di sfuggire a una volante della polizia e dopo il drammatico scontro si erano dati immediatamente alla fuga. Sulla Clio investita c’erano tre giovani, uno dei quali, il panettiere 22enne Francesco D’Addato, perse la vita. Si trovava sul sedile posteriore dell’auto, sul lato dell’impatto; i suoi amici, entrambi di 29 anni, rimasero feriti. I tre autori dell’incidente, N.G. di 18 anni, S.P. di 19 anni e M.C. di 17 anni, tutti moldavi e senza permesso di soggiorno, erano stati individuati, poco dopo, in due appartamenti a Largo Tel Aviv e via Prinetti. I maggiorenni sono accusati di ricettazione e omissione di soccorso, mentre il minorenne, che per gli agenti era al volante dell’auto rubata, anche di omicidio volontario. Ai tre era stato possibile arrivare grazie ad un telefonino cellulare perso sul luogo dell’incidente. Il minorenne e uno dei due maggiorenni erano stati identificati attraverso le impronte digitali rilevate sull’auto (quelle del 17enne sono state ritrovate nella zona del guidatore, ma non sul volante). Ascoltati dagli uomini della Squadra mobile, i tre avevano fatto ammissioni parziali: ammettendo di essere stati nell’auto che aveva provocato l’incidente, ma nessuno alla guida.

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